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Ottimismo: parlane con la mente e lui arriva

Il corpo diventa ciò che la mente pensa e l’emozione crea ciò che la mente riesce a interpretare.

Si sente parlare spesso del termine Olistico.

Viene utilizzato sempre più spesso e a volte in modo improprio, ma chi ha voglia di approfondire scoprirà che è un vocabolo recente, di appena cento anni, che si riferisce ad una Totalità, nel nostro caso la totalità dell’essere umano: Mente, Corpo e Anima.

Chiaro che tutto è collegato, quel che si pensa diventa emozione che a sua volta si trasforma in pensiero, per poi diventare la nostra formazione.

Quindi la forma, cioè il corpo, si nutre di emozioni che creano la mente. In questo viaggio di ricerca che mi permette di scegliere quali emozioni vivere ogni giorno, spesso respiro il pessimismo degli altri. Di questa emozione-sentimento parlerò la prossima volta.

In passato aspettavo che le belle giornate o le compagnie gradite mi sorprendessero così da lasciarmi a bocca aperta.

Nel tempo ho notato che le belle giornate erano sempre più rare. Forse perché la vita con il passare degli anni perde la sua leggerezza e inizia a diventare pesante, tra impegni e doveri. Oppure perché il momento storico non aiuta, considerando poi che dopo una certa età si inizia a pensare alla fine e non all’inizio delle cose.

Con esempi poi di ingiustizie subite nella storia, come in questi giorni ci ricorda la commemorazione dello Shoah, trovare la forza di credere diventa un lavoro a tempo pieno.

Mi sono chiesto come potessi io vivere il mio desiderio di ottimismo nonostante tutta questa sfiducia che da ogni dove ti arriva in faccia come un freddo vento invernale. Indossare una maschera forse, ma non è il mio caso, avendo sempre odiato anche solo il più semplice trucco per andare in scena.

La vita di tutti i giorni per me è un grande palcoscenico e come interprete cerco sempre di portare gioia in tutto quello che faccio.

Sono consapevole che non tutti riescono a condividere questa mia visione.

Poi, da semplice ballerino, ricordo bene come si crea la magia e mi basta dire alla mia mente cosa deve pensare ed ecco che l’ottimismo arriva e anche se vengo definito un illuso, sorrido e mi complimento perché ancora una volta riesco a creare una coreografia originale e controcorrente. Così, mentre tutti imprecano perché il treno è in ritardo, io ricordo mio nonno che andava in miniera in bicicletta, percorrendo trenta chilometri di notte e tornava a casa con il sorriso sulle labbra di chi ha vinto un’altra sfida. O di tutte quelle persone che avrebbero voluto perdere tutto riuscendo a salvare la vita o la dignità.

Forse è vero che sono un ingenuo, ma penso anche che se nel mondo ci fosse più gente come me, forse, come il corpo diventa quello che vuole la mente, così l’illusione potrebbe diventare realtà.

Sono ottimista e mi piace rimanerlo.

Consiglio

Prendere una lavagna e scrivere ogni giorno una parola che ci trasmette gioia, aiuta il cervello a ricercare cose belle. Quando qualcuno ci sorride, pensiamo a ricambiare il sorriso e non a cosa potrebbero chiederci in cambio. Quando la mente ci dice che tanto ormai è inutile, pensiamo a chi ha lasciato questa terra perché solo per loro ormai è tutto finito, forse. Noi possiamo ancora cambiare il mondo.


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