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Emma torna con “Essere qui”: la libertà di fare musica come le piace. Le date del tour e video della Conferenza Stampa

Alla conferenza stampa per la presentazione del suo nuovo disco “Essere qui”, Emma è apparsa in un evidente stato emotivo sul palco ma anche molto fiera per il suo lavoro. È la fierezza di chi lavora in prima persona e ci mette sempre la faccia prendendosi la responsabilità di ciò che fa.

Un corto ha anticipato l’ascolto del disco e in quel video è apparsa una donna concentrata, spensierata, seria, divertente, forte e fragile. Con le lacrime agli occhi ha spiegato quanto fosse insicura nonostante le apparenze, ma chi ha provato in questi anni a guardare oltre quei chiodi in pelle che indossa lo sapeva già.

Definire Emma è difficile. È tante cose belle insieme. Ciò che appare all’istante è il suo amore viscerale per la musica e per la vita.

A nove anni è stata messa su un palco anche un po’ contro la sua voglia, ma in fondo è nata per fare questo. È nata per battere il piede a terra a ritmo di musica, per cantare, per divorare ogni palco che cavalca, per guardare negli occhi chi ha di fronte e non perdere mai il contatto con chi l’ascolta. È in grado di catalizzare l’attenzione su se stessa qualunque cosa faccia, che sia anche stare immobile ad occhi chiusi.

Essere qui” è il quinto album in studio prodotto da Luca Mattioni ed Emma, anticipato con il primo singolo “L’Isola” che si differenzia dagli altri brani ed è sicuramente meno immediato nonostante abbia conquistato una grande fetta di pubblico.
Essere paraculi (passatemi il termine) è facile e lei non lo è mai stata. Lei propone ciò che vuole proporre, non ciò che sarebbe meglio. Si prende quella libertà che la espone ai rischi, ma Emma non è mai stata comoda nei porti sicuri in cui farsi cullare.

Tanti gli autori validi e conosciuti per questo lavoro, a partire da Roberto Casalino e Verrienti, passando per Amara, Faini e altri fino ad arrivare ad Emma stessa che firma “Sorrido lo stesso”. E’ l’unico brano che ha firmato e non perché non abbia scritto altro, ma perché, come ha specificato lei stessa, non è egoriferita e ha dato priorità ad altri autori. Ne basta uno, comunque, per capire tutto ciò che c’è da capire.
Sorrido lo stesso” è una dichiarazione di ciò che ha fatto nella sua vita per inseguire il suo sogno e per il quale non mollerà mai la presa: le mie gambe hanno camminato tanto e, a volte, il cuore mi è pesato dentro al petto mentre perdevo pezzi di me.

In questo disco c’è un po’ di tutto, ma tutto ha senso. Ci sono “Sottovoce” e “Le cose che penso” che fanno riflettere, soprattutto nel parlato; c’è la sensualità di “Luna e l’altra” e di “Effetto domino” che parla di sesso in modo naturale così come dovrebbe sempre essere; c’è la forza di “Le ragazze come me”, manifesto per le donne pronte a cadere e rialzarsi.

Mi parli piano”, la quarta traccia del disco, è quel brano in cui è difficile non rivedersi. Quasi tutti abbiamo vissuto la situazione raccontata dalla voce matura, calda e vera di Emma: son troppi gli anni che ci conosciamo. Avremmo messo su un palazzo intero e invece ci divide un muro.

Malelingue” per qualche motivo mi ha riportato allo stile dei Mjur (trio in cui suonava prima dell’esperienza ad Amici e con cui realizzò un album notevole e riconoscibile). Inizia con una risata liberatoria, che fa sorridere, e con la frase ho trent’anni sulle spalle e qualche schiaffo in faccia, ma le lingue su di me non lasciano più traccia. Non è un brano contro gli haters, ha detto, ma un manuale per affrontarli. Una possibile hit che in radio suonerebbe benissimo e che in macchina fermi al semaforo farebbe fomentare parecchio.

Portami via da te” è la settima traccia del disco. Che dire di un brano scritto da Giuliano Sangiorgi? Sia sempre benedetto, insomma, e speriamo che questa collaborazione possa continuare perché la penna di Giuliano sembra perfetta per la voce di Emma e soprattutto per la sua anima. Tutto quello che ho cercato dentro te si è spento come un ingranaggio rotto che non segna il tempo.

A chiudere il disco ci pensa “Coraggio” scritta dall’amica e collega Alessandra Merola in arte Naskà. Una penna fine, poetica ma allo stesso tempo reale.  Già  “Schiena”, “Nel posto più lontano”, “Argento adesso” e “Che sia tu” lo avevano dimostrato, e questa volta arriva la conferma di quanto queste due donne e artiste non debbano dividere le loro strade perché sembrano nate per funzionare insieme.
I suoi brani non sono mai stati lanciati come singoli, ma sono quei gioielli che Emma inserisce a piccole dosi e quasi sempre in chiusura. Sono lì a disposizione di chi li coglie, li comprende e decide di entrare in un mondo che a volte non capisci subito, ma che poi diventa parte di te. Una serie di immagini che si fanno spazio nella mente, come quando dice: Amore, tanto poi c’è il mare qui. E tu pensi, viaggi, sorridi. Vorresti che il piano e i vocalizzi nei due minuti finali non finissero, perché sei ancora al mare e ai fianchi, ai tormenti e alle paure, all’istinto che trema e al coraggio che affonda, a ogni inizio che è negli occhi.

Il coraggio è quello che ha Emma, che ha sempre avuto e che sempre avrà. Ha coraggio proprio perché ha paura e si mette in gioco, osa ed è pronta a rialzarsi sempre. Eppure con questo nuovo progetto resterà in piedi. È un lavoro ben curato e pensato, reso importante anche dal fatto che molti brani riusciresti a immaginarli cantati soltanto da lei, e non importa dei dissensi che ci sono stati e ci saranno. Chi non vede è perché non vuol vedere, ma nel frattempo Emma corre forte come sempre e può contare sulla compagnìa delle persone che le vogliono bene da anni e che hanno capito tanto di lei.
Correranno insieme in questo progetto che racconta tanto di sé e sarà bello.
Vasco dice che essere liberi costa soltanto qualche rimpianto. Emma è sempre stata e sarà sempre libera di fare musica come le piace, e questo fa la differenza.

Da oggi il via all’instore tour e da Maggio l’appuntamento live di “Essere qui Tour”

Le date:
16 Maggio: PalaLottomatica di Roma;
18 Maggio: Mediolanum Forum di Assago;
19 Maggio: Pala Alpitour di Torino;
21 Maggio: Kioene Arena di Padova;
23 Maggio: Nelson Mandela Forum di Firenze;
26 Maggio: Pal’Art Hotel di Acireale;
28 Maggio: Pala Partenope di Napoli.

Foto di Kat Irlin


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Ambra De Sanctis

Da piccola fingevo di saper scrivere e improvvisavo geroglifici sul foglio perché ho sempre sognato e sogno ancora di fare la scrittrice. Nel frattempo ho scritto un libro, lavoro come freelancer e ho una passione irrefrenabile per la musica, i telefilm, la tv, tutto ciò che è trash e tutto ciò che è cultura. Mi disturbano i disinformati saccenti.

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