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Daniele Stefani presenta la sua ironica “Generazione Trentenni”

Dopo “Italiani”, il primo singolo di Daniele Stefani che ha ottenuto un ottimo apprezzamento dalla stampa e dalle radio e che ha segnato l’importante reunion tra il cantautore e il suo produttore storico Giuliano Boursier, è in rotazione il nuovo singolo “Generazione Trentenni”, che continua la presentazione del suo nuovo progetto discografico in uscita il prossimo anno.
Lo abbiamo incontrato per due chiacchiere insieme e per farci raccontare la sua attuale visione del mondo.

Daniele, parlaci del nuovo brano “generazione trentenni”
Il nuovo brano è una finestra emozionale sul quotidiano di oggi, sul mondo che ci circonda, un pezzo dove è meno presente il tema dell’amore e che mette in risalto in chiave ironica la mia generazione, divisa tra il ricordo spensierato del passato e dell’adolescenza, con le preoccupazioni e la precarietà di oggi.
Ho voluto porre l’accento anche sul Gap generazionale tra i trentenni di oggi ed i giovani, con le inevitabili difficoltà nel rapportarsi.
Nel video prendo in giro anche la tendenza, spesso presente in molti trentenni, nel voler scimmiottare i giovani cercando di imitarne i linguaggi, il loro essere social e certamente il loro essere diversi mentalmente.

Come vedi quindi i giovani di oggi?
Anche se molti dicono il contrario, li vedo molto volenterosi, creativi, pieni di idee e di entusiasmo; in parte forse sono “schiavi della superficialità”, ma questo non è un loro difetto ma è la società e la tecnologia che ha portato a questo.

E come vedi il mondo discografico di oggi?
Trovo che sia tutto troppo veloce, tutto troppo immediato.
C’è un consumo di musica e un modo di proporla che non porta il giovane a voler cercare e approfondire uno stile e un genere, ad essere curioso, appassionato.
Tutto viene immesso sul mercato in modo frenetico e spesso si ascolta quello che altri decidono per noi.

Cosa pensi dei talent?
Non sono assolutamente contrario ai talent perché sono un mezzo importante per farsi conoscere, una strada diversa, un palco alternativo.
Quello che critico invece è la quantità di Talent proposti, che sono decisamente troppi. Spesso gli artisti durano il tempo di un album o di una stagione e non è perché non possiedono del vero talento ma semplicemente, a differenza del passato, non hanno il tempo di farsi conoscere davvero dal pubblico, di crescere e far vedere la propria evoluzione.

Progetti futuri?
Per prima cosa l’appuntamento mensile del “Mondadori OFF” in piazza Duomo a Milano: una rassegna ideata e condotta da Edoardo Sylos Labini che vede la partecipazione di numerosi personaggi della cultura, dello sport e dello spettacolo come Giusy Versace, Roberta Bruzzone, Vittorio Sgarbi, Raul Cremona, Vladimir Luxuria, Carlo Cracco; sono presente accompagnando con chitarra e voce i vari interventi.
Poi ovviamente l’uscita del mio nuovo album il prossimo anno, con brani che sono una finestra sul quotidiano, una narrazione del mio vissuto recente fatto di incontri, persone e viaggi.

Chi è Daniele Stefani oggi?
Daniele è un ragazzo della sua generazione, ancora pieno di sogni e tanta voglia di fare, certamente più consapevole e meno superficiale.

 

 

 

 

Valentino Odorico

Consulente in comunicazione e fashion editor, scrive per numerose testate di moda a livello internazionale. E' docente universitario di semiotica della moda e giornalismo. In Svizzera collabora anche con la televisione e la radio, dove conduce programmi e ha varie rubriche.