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STARLINK: BATTLE FOR ATLAS. Può un videogioco raccontare i misteri dello spazio?

Con i videogiochi si possono visitare luoghi irraggiungibili e vivere avventure indimenticabili, nel caso di Starlink: Battle for Atlas, il nuovo gioco d’azione e avventura sviluppato da Ubisoft e disponibile dal 16 ottobre su Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One, i giocatori vengono catapultati nello spazio, in un sistema stellare ad anni luce di distanza dalla Terra. Uno spazio realistico, molto vicino alla sua controparte reale, affascinante e misterioso. Uno spazio che però, a differenza di quello presentato sui libri di scuola, viene visto e vissuto dai più piccoli in maniera accattivante e divertente. Insomma, un luogo perfetto dove giocare con tanto di navicelle spaziali alla mano, passando dal virtuale al reale in un battibaleno, come se fossero un tutt’uno. E quale alleato migliore se non il gioco per stimolare la curiosità dei più piccoli? A rispondere alcuni dei più autorevoli esponenti come Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico, e Adrian Fartade, creator e divulgatore astronomico. In una lezione di giocoso rigore scientifico all’interno dell’intrigante Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano, i due esperti hanno raccontato i misteri dello Spazio a una folla di bambini e genitori aiutati da Starlink: Battle for Atlas, a dimostrazione che il videogioco può diventare anche uno strumento divulgativo.

Starlink: Battle for Atlas è ambientato in un sistema stellare fittizio, ma ispirato all’omonimo Atlas presente nella costellazione del Toro. Quello che può sembrare apparentemente un piccolo dettaglio, è stato il punto di partenza per un’osservazione guidata del cielo: dall’Atlas del videogioco a quello esistente, dal virtuale al reale. A partire dal videogame, la curiosità dei bambini è stata stimolata alla scoperta di temi fisico-astronomici, approfonditi poi da una lezione ad hoc per i più piccoli all’insegna dell’edutainment guidata da LOfficina del Planetario. Ai momenti di apprendimento si sono affiancati anche quelli di puro svago, soprattutto quando è entrato in sala il noto rapper Shade: da doppiatore di Levi, uno dei personaggi principali del gioco, ha raccontato in rima la sua indimenticabile esperienza. Per chiudere l’interessantissima lezione, il creator e divulgatore Adrian Fartade ha introdotto Umberto Guidoni: il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale, raccontando la sua esperienza tra le stelle, ha offerto il suo punto di vista, dimostrando di apprezzare la fisica dello spazio fedelmente riprodotta all’interno di Starlink: Battle for Atlas. Ed è così che un videogioco diventa un mezzo divulgativo e comunicativo perfetto per i nativi digitali.

Starlink: Battle for Atlas è un’epica saga spaziale open world che utilizza la tecnologia dei modular toys, dei veri e propri giocattoli assemblabili ed estremamente curati, che consente ai giocatori di creare e personalizzare le proprie navicelle spaziali reali andando in giro per lo spazio grazie al videogame. Ogni componente e il pilota della navicella compariranno in tempo reale nel gioco, sullo schermo della TV. I modellini modulari e le meccaniche di combattimento dinamiche di Starlink: Battle for Atlas consentiranno ai giocatori di raggiungere gli obiettivi e affrontare ogni ostacolo o nemico in modi diversi, ma sempre guidati dall’immaginazione e dalla creatività.

Oltre al nuovo e innovativo modo di giocare tipico dei toys-to-life, Starlink: Battle for Atlas offre un’esperienza open world all’interno di un intero sistema solare esplorabile in totale libertà. Creato da zero con il motore grafico Snowdrop, il gioco consente di spostarsi nello spazio e per gli esotici mondi alieni del sistema stellare Atlas senza interruzioni, affrontando una serie di sfide uniche in sette pianeti diversi. Le azioni e le scelte dei giocatori influenzeranno l’avventura, tanto che ogni partita sarà sempre diversa: i nemici reagiranno e contrattaccheranno con intelligenza, occupando l’intero sistema stellare se i giocatori non riusciranno a fermarli… il destino di Atlas è nelle loro mani!

Redazione

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