CINEMASPETTACOLO

America e Italia le protagoniste della Festa del Cinema di Roma: Tornatore e Viggo Mortensen illuminano il red carpet

Ancora tanto Cinema d’autore alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, giovedì 25 ottobre sono scesi in campo o per meglio dire hanno sfilato sul red Carpet, e poi si sono cimentati con il pubblico dialogando e rispondendo alle domande tra Settima arte e attualità, due gradi del cinema mondiale; uno è il nostro fiore all’occhiello tutto made in Italy l’altro made in U.S.A. Dopo aver vinto il Premio del Pubblico a Toronto e inaugurato il Festival di Zurigo, è arrivato anche a Roma Green Book, il nuovo lungometraggio di Peter Farrelly basato su una storia vera: l’improbabile amicizia tra il musicista di colore Doc Shirley (Mahershala Ali) e il suo autista/assistente italoamericano Anthony Vallelonga, detto Tony Lip (Viggo Mortensen). Ed è stato proprio Mortensen, di ritorno alla Festa del Cinema 2018 dopo aver presentato Captain Fantastic nel 2016, ad accompagnare il suo nuovo film e parlare con i giornalisti in occasione della conferenza stampa ufficiale. Un incontro memorabile anche per via delle occasionali risposte in italiano, lingua che l’attore di origine danese padroneggia discretamente: “È più facile rispondere in inglese, ma farò del mio meglio.

La Festa del Cinema celebra uno degli autori più amati e premiati del cinema italiano: domani, giovedì 25 ottobre alle ore 18 presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, Giuseppe Tornatore sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico. Il regista siciliano è stato in grado di produrre un linguaggio universale a partire da uno stile assolutamente personale, firmando storie che hanno spesso varcato i confini nazionali: dall’Oscar® con Nuovo Cinema Paradiso alla nomination per L’uomo delle stelle, da Malèna a Baarìa, da La leggenda del pianista sull’oceano a La sconosciuta, da La migliore offerta a La corrispondenza. Alla Festa, Tornatore approfondirà con il pubblico la sua passione per il noir, fra cinema e letteratura.
Il 3 luglio 2017, dopo venti anni di conduzione privata, i teatri di posa di Cinecittà e i laboratori di postproduzione sono tornati sotto il controllo pubblico. La Festa del Cinema ha deciso quest’anno di festeggiare il primo compleanno dell’Istituto Luce Cinecittà pubblica con la proiezione di alcuni fra i titoli più prestigiosi nati fra le sue mura. Dopo C’era una volta in America e Bellissima, tocca a 8½ di Federico Fellini, alle ore 15 in Cinema Hall.

Si chiude venerdì 26 ottobre il programma della Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2018. Sei i film della giornata. Alle ore 19.30, la Sala Sinopoli del’Auditorium Parco della Musica ospiterà American Animals di Bart Layton. Il film vede protagonisti i due studenti Spencer e Warren: stufi della routine accademica, i due vogliono dare una svolta alla loro vita e per farlo sono decisi a tutto, anche a infrangere la legge. Il loro obiettivo diventa un rarissimo libro antico che, malgrado l’enorme valore, viene custodito nella biblioteca universitaria senza particolari misure di sicurezza. Con il contabile Eric e lo sportivo Chas, iniziano a programmare il colpo fino agli ultimi dettagli, ma li attende una serie di rocamboleschi imprevisti. A seguire nella stessa sala (ore 22), il pubblico potrà assistere alla proiezione di A Private War di Matthew Heineman, lettera d’amore al giornalismo e omaggio alla leggendaria corrispondente di guerra Marie Colvin. La vita della reporter non è affatto semplice e il suo impegno in prima linea nei luoghi distrutti dai conflitti armati ha grande influenza sulla sua vita privata: Colvin soffre di disturbo da stress post-traumatico, si innamora di un uomo d’affari e si fa tentare dal desiderio di una vita normale, senza però mai rinunciare a raccontare le storie di chi ha bisogno.
Alle ore 21 la Sala Petrassi ospiterà il secondo film italiano della Selezione Ufficiale, Diario di tonnara di Giovanni Zoppeddu, un documentario che si fa interprete di storie di mare, della Sicilia e del mondo. Sul grande schermo, Zoppeddu porta la comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro. Un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito. Rais, tonnare e tonnaroti rappresentano il centro da cui si dipanano i racconti di un tempo passato che grazie al potere del cinema riemerge magicamente dall’oblio.
Alle ore 22.30 (Sala Petrassi) sarà la volta di Three Identical Strangers di Tim Wardle. La pellicola è ambientata a New York nel 1980. In seguito a una strana serie di coincidenze, due perfetti sconosciuti di diciannove anni, Edward Galland e Robert Shafran, scoprono di essere gemelli separati alla nascita, entrambi adottati e cresciuti in due famiglie diverse. Quando la loro storia viene pubblicata sul “New York Post”, un altro diciannovenne, David Kellman, si rende conto di essere, anch’egli, loro fratello gemello, adottato a sua volta da un’altra famiglia. Dopo il ricongiungimento, la loro storia diventa il caso mediatico del momento: i tre rilasciano continuamente interviste, sono ospiti fissi dello Studio 54 e vengono contattati da Madonna per comparire in un suo film. Molti anni dopo, la scoperta fatta dai tre fratelli innesca altri eventi che portano alla luce un segreto straordinario e inquietante.

In Teatro Studio Gianni Borgna Sala Siae alle ore 20 sarà proiettato Titixe della regista messicana Tania Hernández Velasco. L’ultimo contadino di una famiglia è morto e con lui è andata persa tutta la conoscenza del lavoro della terra. La figlia e la nipote, del tutto inesperte, tentano un’ultima semina con i metodi tradizionali per convincere la nonna, la vedova del contadino, a riconsiderare la scelta di vendere l’appezzamento. A contatto con la terra, le due donne ritrovano le tracce (“titixe”, nella lingua locale) del loro avo e del suo mondo. Uno sguardo intimo sul paesaggio rurale, una riflessione dolceamara sull’abbandono delle terre in Messico.

Tra gli altri eventi correla alla kermesse ci sarà la mostra Marcello Mastroianni che aprirà al pubblico venerdì 26 ottobre, al Museo dell’Ara Pacis di Roma. “C’è ancora molto da scoprire di Marcello – racconta il curatore Gian Luca Farinelli – e per andare a fondo nella scoperta dobbiamo tallonare la sua filmografia, perché rappresenta lo specchio della sua stessa vita”. Tutta la carriera e la vita di Marcello Mastroianni saranno raccontate attraverso i suoi ritratti più belli, cimeli e tracce dei suoi film e dei suoi spettacoli; la mostra avvicenderà immagini e racconti immergendo lo spettatore in quello che è stato ed è ancora il più conosciuto volto del cinema italiano. La mostra Marcello Mastroianni, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è coprodotta e curata dalla Cineteca di Bologna, con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Istituto Luce Cinecittà; i servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura e il coordinamento organizzativo è a cura di Equa di Camilla Morabito. La mostra resterà aperta fino al 17 febbraio 2019.

Armando Biccari

Mi chiamo Armando Biccari ho origini pugliesi sono un giornalista ho lavorato e lavoro lavoro per diverse Testate giornalistiche online e Carta Stampata, e Radio TV ho vissuto in diverse città Italiane Genova, Venezia, Prato Macerata. Tra le mie passioni ci sono oltre al Cinema la comunicazione musicale Sociologia dei New Media Audiovisivi Televisione, e la comunicazione scientifica e tutto il resto...