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La cravatta: nodo di Windsor o nodo Atlantico?

Giorgio Armani

La cravatta è da sempre una grande protagonista tra gli accessori maschili: metafora di eleganza, in certi contesti lavorativi è praticamente essenziale!
Un regalo che spesso è un salvagente ineguagliabile, quando non sappiamo cosa comperare.

Alla tradizionale cravatta si affianca anche un altro oggetto: il papillon. Più comunemente chiamato “Farfalla” la sua nascita sembra prendere origine dai mercenari croati: durate la guerra dei trent’anni i soldati, per legare la camicia allora priva di bottoni, usavano piccoli foulard di stoffa che venivano annodati con un fiocco.
I francesi, vogliosi di nuovi stili, iniziarono a provare interesse per questo originale look.
Ecco comparire al collo degli uomini, e successivamente anche su quello delle donne d’alto rango, strisce di tessuto colorato, cravatte di pizzo pregiato o jabot: inizia quindi a diffondersi questa moda prima in Francia, poi nel resto dell’Europa.
Grande rilancio ha avuto recentemente anche il papillon: molto amato dai giovani è tornato ad essere protagonista principale in numerose passerelle; oggi viene realizzato anche con materiali nuovi come il metallo, la ceramica, il legno e il plexiglas, scoprendo un lato inedito e glamour.

Un capitolo importate è quello dei nodi della cravatta: vari e non sempre facili da realizzare hanno delle regole che vanno assolutamente rispettate. Il più conosciuto è il nodo semplice che da sempre è visto come grande classico. Il nodo Windsor, che prende il nome dal famoso duca di Windsor, è assolutamente indicato per le grandi occasioni: deve essere realizzato prettamente su camicie con colli molto aperti, come quelle tipicamente italiane. Per chi ama gli anni ’20 e gli anni ’30 è perfetto il nodo Atlantico.

Ricordiamo che il papillon, nella variante a tinta unita e di colore nero, è l’accessorio assolutamente imprescindibile se si indossa lo smoking: look formale per eccellenza e perfetto per cerimonie e serate di gala. Con il frac il papillon deve tassativamente essere di colore bianco e sempre a tinta unita.
Il papillon non deve mai essere indossato in occasioni quotidiane come esami, appuntamenti o colloqui di lavoro. Non indossate mai la stessa cravatta per due giorni consecutivi; la seta e gli interni vanno fatti riposare, soprattutto per garantirne la salvaguardia.

Quando ci si toglie la cravatta, questa va subito appesa o riposta distesa.

Valentino Odorico

Consulente in comunicazione e fashion editor, scrive per numerose testate di moda a livello internazionale. E' docente universitario di semiotica della moda e giornalismo. In Svizzera collabora anche con la televisione e la radio, dove conduce programmi e ha varie rubriche.