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Il post-Sanremo di Federica Carta: “Un nuovo modo per descrivermi” | INTERVISTA

“Sono qua, un’altra volta”: il motivetto sanremese di Federica Carta e Shade è l’immagine rappresentativa di molti showcase dell’artista romana, tra cui quello di giovedì 21 febbraio, a Discoteca Laziale. Ad intonarlo, oltre ai live iniziali dei due artisti, sono proprio le centinaia di fan che si accampano molte ore prima degli incontri, assieme ai loro regali e alla voglia di abbracciare l’artista romana.

In particolare a Roma, attraverso foto, video e urla di stupore, l’instore, dedicato al nuovo album “PopCorn”, si è prolungato fino a dopo le ore 20, regalando a Federica Carta e Shade un’incetta di dischi venduti e di sorrisi quasi quasi inaspettati. “Col passare degli anni pensi sempre che le persone si dimentichino di te”, ci rivela la finalista di Amici 17 subito dopo lo showcase, impaurita – con una certa dose di umiltà – dai possibili flop che si possono celare dietro l’angolo. I numeri, però, raccontano un’altra storia: la rinnovata collaborazione con il rapper torinese sul palco dell’Ariston, sulla scia di “Irraggiungibile”, vanta quasi 10 milioni di views su Youtube e circa 6 milioni di ascolti su Spotify, il suo progetto – autodefinito da lei – “intermedio” viaggia a colpi di sold-out negli instore di quasi tutta Italia e ha debuttato al terzo posto nella classifica FIMI degli album più venduti!

Ad assaggiare, inoltre, i “popcorn” al firmacopie di Roma ci han pensato pure i nonni di Federica Carta, divenuti in poche ore sulla rete le icone di un calore familiare puro e necessario per la crescita della giovane artista ventenne, così come son diventati virali le bambine travestite proprio da confezioni di chicchi di mais per avvicinarsi visivamente al testo cardine dell’album.


E i prossimi appuntamenti? Se il tour e gli instore sono già partiti con successo, stesso dicasi per il nuovo progetto top-secret che uscirà dopo l’estate e vedrà l’artista alle prese con nuove melodie e testi originali, sempre al grido di “continuare a migliorarsi, sempre!”

Cos’altro ci ha raccontato? Scopriamolo insieme…

Dopo questo firmacopie “fiume”, durato circa 3 ore, la domanda sorge spontanea: ti aspettavi tutto questo calore dalla tua città natale?

“A dirti la verità no, perché so che comunque uscita dal talent c’era tantissima gente, ma poi col passare degli anni pensi sempre che le persone si dimentichino di te e quindi ogni volta che c’è un evento parto sempre col presupposto che non c’è nessuno, ma alla fine la gente mi smentisce ogni volta…”

Di sicuro Sanremo ha incentivato questa crescita di pubblico…

“Sicuramente, ha aiutato ad invogliare le persone a venire, anzi un sacco di persone stanno comprando, oltre all’ultimo progetto uscito, il libro scritto l’anno scorso e i primi album. Si può dire che mi stanno conoscendo o rivisitando e ne sono più che felice, perché è un nuovo modo per descrivermi

Però su quel palco non eri da sola e sappiamo pure che i duetti non sempre funzionano: qual è stato il segreto per costruire un’alchimia così forte con Shade, sulla scia di Irrangiugibile?

“Forse proprio per questa passata collaborazione si è vista sul palco un’alchimia maggiore, poi durante la preparazione del testo siamo diventati ancora più amici e appunto “Senza farlo apposta” è nato..”senza farlo apposta” (ride, ndr)”


Che poi questo coinvolgimento tra di voi ha colpito l’intero pubblico, dato che il ritornello è uno dei più canticchiati da Sanremo in poi: è stato costruito volontariamente o è stata una sorpresa?

“Beh Shade è molto bravo a scrivere e una delle sue caratteristiche è proprio quella di scrivere ritornelli che ti entrano in testa. Non so se era proprio voluto, ma il pezzo credo proprio che funzioni e non sempre il ritornello facile è una cosa negativa…”

Un Sanremo tira l’altro: ti rivedi su quel palco?

“Mi piacerebbe tornarci…”

Per concludere, dirigiamoci sul futuro: quali sono i progetti dei prossimi mesi per seguirti?

“Oltre agli instore e al tour già partito con questo progetto “intermedio”, troverò del tempo per andare in studio e scrivere il nuovo disco che uscirà dopo l’estate”



Che poi questo coinvolgimento tra di voi ha colpito l’intero pubblico, dato che il ritornello è uno dei più canticchiati da Sanremo in poi: è stato costruito volontariamente o è stata una sorpresa?

“Beh Shade è molto bravo a scrivere e una delle sue caratteristiche è proprio quella di scrivere ritornelli che ti entrano in testa. Non so se era proprio voluto, ma il pezzo credo proprio che funzioni e non sempre il ritornello facile è una cosa negativa…”

Un Sanremo tira l’altro: ti rivedi su quel palco?

“Mi piacerebbe tornarci…”

Per concludere, dirigiamoci sul futuro: quali sono i progetti dei prossimi mesi per seguirti?

“Oltre agli instore e al tour già partito con questo progetto “intermedio”, troverò del tempo per andare in studio e scrivere il nuovo disco che uscirà dopo l’estate”


Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).