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Ana Mena, la forza della sperimentazione nel calore italiano | INTERVISTA

Stravolta dal volo ma non per questo travolgente: Ana Mena ci ha regalato pochi giorni fa un’intervista esclusiva, poco prima del suo live all’Eden Club di Roma. Un incontro speciale nella hall dell’hotel che l’ha accolta per questo nuovo impegno nella Capitale, dove l’artista aveva già ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico presente, durante l’ultimo Wind Summer Festival (2018).

“E’ un rapporto incredibile – ci confida la cantante di Estepona, allargando la sfera a tutto il Belpaese che la sta ospitando per il suo tour invernale – per me è molto emozionante venire qui per come la gente mi tratta, per la loro gentilezza, calore, rispetto, fedeltà e il modo con cui danno amore”. Una forte alchimia, insomma, che va di pari passo alla lingua italiana che “suona sensuale”, come già sperimentato nelle due hit di successo con Fred De Palma “D’estate non vale” e “Una volta ancora”. Proprio l’ultima, realizzata anche in versione spagnola e addirittura in promozione solo ora in Spagna, è stata la ciliegina sulla torta di un viaggio cominciato ben 13 anni fa, con la conquista del concorso giovanile Veo Veo Awards, ma diventato vero e proprio progetto artistico da 4 anni. “Sto facendo uscire più singoli che album”, è l’ammissione della 22enne malaguena che ha saputo espandersi in America Latina, anche grazie alle collaborazioni con De La Ghetto e Becky G., poco prima del suo album di debutto “Index”, nel 2018.

Sodalizi artistici che farebbero pensare ad un unico genere battuto da Ana Mena, ovvero il reggaeton, ma che si scontrano con quella libertà artistica ricercata da lei a suoni e gesti: “Io voglio che la gente, quando mi ascolta, mi dica questa è Ana mena, lì sta la personalità di un’artista. Canto reggaeton, faccio pop e faccio musica anche con gente di strada, con gente anche molto underground, i “gitani” (alludendo agli artisti di Piazza del Popolo, ndr)”. In pratica una dichiarazione spassionata verso la pura versatilità artistica, senza “etichette”, intravista dalla sua passione innata per il flamenco, derivante dai genitori, fino alle sue interpretazioni televisive in varie mini-serie spagnole e cinematografiche con Pedro Almodovar (“La pelle che abito”) che l’hanno comunque portata alla ribalta.

Dove può arrivare la stella di Ana Mena? La sensazione è quella di una traiettoria imprevedibile, in grado di riservarci ogni giorno deviazioni inaspettate, così come ne avranno un assaggio gli italiani nei prossimi mesi: “Stiamo preparando molte sorprese qui in Italia, ma non posso dirvi di più. Al momento mi godo la promozione di “Una volta ancora” e “Se te olvido”, l’ultimo singolo con il dj Deorro, che mi fa gridare ancor di più quanto Ana Mena possa fare qualsiasi genere!”

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).