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Achille Lauro a Sanremo 2020: Quando la moda diventa performance | Valentino Odorico

Un fenomeno che ha stupito tutti: Achille Lauro, con i suoi look, ha acceso il dibattito sui look di Sanremo. Non dei semplici abiti, ma veri capolavori, nati grazie alla collaborazione tra l’artista e il brand di moda Gucci. Un progetto e una visione sposata fin da subito da Alessandro Michele, direttore creativo della maison.

Lauro non si è accontentato di esibirsi cantando semplicemente la sua canzone, ma ha creato delle vere e proprie performance, mettendo in scena il racconto di vari personaggi della storia e dell’arte. Ecco che durante le serate, il cantante, sul palco dell’Ariston ha condensato in 4 minuti delle rappresentazioni teatrali, dove gesti, costumi e musica si sono mixate in modo magistrale.

Qualche critica, molti apprezzamenti e poco importa se per alcuni l’abito serviva a compensare una apparente non grande forza vocale; artista vuol dire proprio questo: emozionare, suggestionare, stupire, esattamente come grandi nomi lo hanno fatto in passato.
Per la prima esibizione, l’artista sale sul palco con una lunga tunica ricamata e si spoglia durante l’esibizione: una scena che rimanda al celebre dipinto attribuito a Giotto e presente sulla basilica superiore di Assisi, che racconta la vestizione di San Francesco quando, rivoluzionario, abbandona ogni bene materiale.
La serata dei duetti Lauro opta per uno degli alter ego di David Bowie: Ziggy Stardust, simbolo di assoluta libertà.
Superlativo il look del venerdì: la divina Marchesa Luisa Casati Stampa, musa di grandi artisti e grande mecenate del suo tempo.
Gran finale il sabato con Elisabetta I Tudor, vergine sposa della patria e difensore della libertà e dell’arte.

Lauro, come il titolo della sua canzone, “se ne frega” dell’opinione della gente. Sul palco è andata in scena la vera libertà di pensiero, espressione e libertà umana.

Valentino Odorico

Consulente in comunicazione e fashion editor, scrive per numerose testate di moda a livello internazionale. E' docente universitario di semiotica della moda e giornalismo. In Svizzera collabora anche con la televisione e la radio, dove conduce programmi e ha varie rubriche.