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Vassily Sortino si racconta e ci racconta il suo libro “RENZO ARBORE E LA RIVOLUZIONE GENTILE” | INTERVISTA

Vassily Sortino, giornalista, ufficio stampa che non si “nasconde” dietro alla carta stampata ma vi mette la faccia e lo troviamo anche in molti programmi TV.

Ha scritto “Renzo Arbore e la rivoluzione gentile”, un libro che consiglio e per capirne di più ho fatto una chiacchierata proprio con Vassily…

…Buona Lettura!


“RENZO ARBORE E LA RIVOLUZIONE GENTILE”, il racconto della storia del più grande showman italiano. Perché Renzo Arbore e perché questo termine: “Rivoluzione Gentile”? 

«Renzo Arbore perché sono nato nel 1980. A quei tempi i bambini andavano ancora a letto presto. Ricordo però in maniera nitifa che i miei genitori, non so il motivo, tutte le volte che andava in onda Renzo Arbore, quindi verso le 22,30, in quella che allora si chiamava “seconda serata”, mi permettevano di seguirlo. Quindi nella mia mente da infante ho associato la figura di questo signore con la trasgressione e il divertimento.

Rivoluzione gentile perché io mi ispiro alle parole di Papa Giovanni XXIII, anche lui un rivoluzionario, che sosteneva che “Le grandi rivoluzioni non si fanno con la guerra, la rabbia e l’intolleranza, ma con il sorriso, l’allegria  e la gentilezza. Da qui “Rivoluzione gentile”.

Renzo Arbore, fu “l’uomo che cambiò il modo di approcciarsi alla radio, fare la televisione e ascoltare la musica in Italia”. In che modo? 

«Inserendo un metodo che fino ad allora era sconosciuto in radio  e in tv, ovvero lìimprovvisazione. Prima di Renzo tutto era figlio di una precisa pagina scritta. Tutto questo poi lo ha mutuato nella musica. In quella che ha fatto ascoltare, trasmettendo per primo artisti come Pino Daniele, Vasco Rossi, James Brown e tanti altri, ma anche in quella personale, visto che la sua musica, il jazz, si basa sull’improvvisazione».

Nelle pagine di “Renzo Arbore e la rivoluzione gentile” si mischiano la venerazione del fan e la critica del giornalista. Da giornalista cosa criticherebbe a Arbore? E da fan dove il suo plauso? 

«Critico di andare troppo poco in tv e plaudo allo stesso tempo il fatto di andare poco in tv»

Arricchiscono il testo le interviste inedite a personaggi del mondo dell’intrattenimento come Nino Frassica, Fiorello, Pippo Baudo, Gianni Boncompagni,e tanti altri. Ci dica di più. 

«Ogni programma di impronta arboriana da me trattato è accompagnato da una intervista a un personaggio collegato al suo universo. Inoltre ho identificato quelli che a parere scientifico sono il suo erede radiofonico, Linus, e televisivo, Fiorello. Un Plauso va a Pippo Baudo che ha voluto vestiere i panni dell’anti-Arbore con vanto»

Parliamo un po’ di lei. È giornalista professionista e in passato ha insegnato storia della tv e dei tg italiani. Nella TV italiana abbiamo ad oggi una “Rivoluzione Gentile”? 

«Direi che negli anni dell’ascolto a ogni costo la “Rivoluzione gentile” ha un po’ perso il suo smalto. Diciamo che si è divisa in vari rivoli che possiamo trovare in alcuni programmi di SkyArte e negli orari notturni “da lupi” della Rai»

Ad oggi può ipotizzare come cambieranno le nostre abitudini nei confronti della tv? 

«La tv è già cambiata. A oggi possiamo noi decidere quando vedere cosa e dove, attraverso le famose piattaforme come RaiPlay, Netflix, AmazonPrime. Solo un programma il pubblico non potrà mai controllare: il telegiornale. Ancora oggi, per fortuna, non possiamo determinare quando arrivano le notizie e quando devono andare in onda. Ecco, al momento i telegiornali o i radiogiornali, in quanto imprevedibili, sono rimasti puramente rivoluzionari e rivoluzionabili».

Grazie mille a Vassily Sortino per questa chiacchierata è un saluto da tutti i lettori di M Social Magazine!
A presto!

Christian De Fazio

CEO & Editore di M SOCIAL MAGAZINE, Autore Televisivo, Attore, Mistery Shopper e molto altro... Appassionato di Musica, Televisione, Cinema e Viaggi, alla ricerca sempre di nuovi stimoli.