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Tra bugie e segreti, l’amara comprensione: “La moglie perfetta” di Blake Pierce, thriller mozzafiato

Jessie Hunt studia per diventare profiler, ha una vita abbastanza serena e un marito meraviglioso, Kyle. È proprio per seguire lui e la sua carriera, che pare decollare in modo del tutto inaspettato, che si trasferisce fuori Los Angeles, in una piccola comunità di gente benestante e falsamente felice.

No, lei non ne è contenta, ma per amore si fa questo e altro, no?

Appena giunge nella sua bella casa, in quello che è un mondo nuovo che difficilmente riesce a mandare giù – sin da subito ci sono dei nodi irrisolti, nel suo passato, e si intuisce una sofferenza acuta quando si parla di medicinali e quant’altro –, si sente un pesce fuor d’acqua.

Le vicine di casa sono… Beh. Come dire? Concentrate sui pargoli e sulla casa, sulle attività mondane, sugli incontri in quello che è un circolo – lo stesso che Jessie odia con tutte le sue forze e che Kyle ama con la stessa intensità – che sin dall’inizio appare bizzarro, su cene e pranzi e nulla più.

Jessie, che nel frattempo, senza poterlo dire a nessuno, sta partecipando – con il supporto del professor Hosta – a un progetto, quello che la porterà alla laurea. In un istituto particolare, all’interno di un’ala sconosciuta, ci sono i serial killer più pericolosi di tutti. Quelli che sono considerati menti argute e cattive, pronte a tutto. Nessuno sa dove si trovino, ma lei riesce, tramite una predisposizione a comprendere la mente umana fuori dal comune e a qualche strana circostanza che apparirà meno bizzarra verso la fine, ad accaparrarsi un posto. Così può intervistare un uomo che uccise così, senza apparenti motivazioni, tantissime persone. Ma perché lei ne è così affascinata? E come mai lui pare quasi conoscerla?

Beh, il mistero di questo libro dove tutto è e non è allo stesso tempo quello che pensiamo si infittisce ancor più quando una morte sconvolge il tranquillo mondo dove Jessie Hunt e il marito Kyle si sono trasferiti.

“La moglie perfetta” di Blake Pierce cattura la nostra attenzione sin dall’inizio. Il quadretto familiare che si staglia dinanzi ai nostri occhi pare troppo… Beh. Forse troppo perfetto. In una comunità dove tutti sembrano trasparenti, limpidi, dolci e gentili deve per forza esserci qualcosa che non va. Soprattutto quando i comportamenti sembrano sospetti, accentuati, esagerati. E il circolo nel quale Kyle vuole entrare a tutti i costi e che Jessie odia con ogni fibra del suo essere pare malsano. Non genuino come tutti i partecipanti si affannano a far credere. Sembra avere del marcio. Nodi irrisolti. Segreti. Un angolo buio.

Tra incomprensioni e verità che vengono a galla una dopo l’altra, come un cadavere che emerge dall’acqua calma di un mare cristallino, ci si addentra fino alla fine. L’attenzione è sempre viva, è sempre acuta. Non ci si distrae mai. Si simpatizza per Jessie che pure, se mi è concesso dirlo, è una profiler ottima ma si perde nel suo stesso nido familiare, non cogliendo avvisaglie particolari.

In ogni caso, un buon libro. Tiene incollati fino alla fine, fa quindi il suo lavoro.

 

 

Titolo: La moglie perfetta

Autore: Blake Pierce

Pagine: 231

Federica Cabras

Ventiseienne, grande sognatrice. Legge per 12 ore al giorno e scrive per le restanti 12. Appassionata di cani, di crimine, di arte e di libri. Dipendente dalle paste alla crema. Professione, giornalista.