Marco Profeta e il sodalizio vincente con il producer Daniele Rossini | INTERVISTA DOPPIA
“Sono il cattivo” é il suo ultimo lavoro e Marco Profeta è sempre più determinato a condividere con il pubblico le emozioni più profonde, senza paura.
Lo incontriamo a Roma con il suo producer Daniele Rossini mentre lavorano al prossimo brano. In studio si respira un’atmosfera rilassata e familiare e si intuisce una grande intesa tra i due.
Inevitabile domandare ad entrambi come sia nata la collaborazione e come interagisca il cantautore con il producer oggi
Marco: L’incontro con Daniele Rossini è nato quasi per caso. Ci conoscevamo di vista, ci stimavamo e ci eravamo promessi un giorno di collaborare. Poi un evento tragico, la scomparsa di Silvia Capasso, una nostra amica comune, mi ha portato a scrivere un pezzo (e poi arrivò dicembre – l’amore resta , ndr). Non poteva che essere Daniele a produrlo, visto che era molto legato a Silvia. Non mi sbagliavo: Daniele ha saputo leggere il mio cuore e dare la veste giusta ad un brano che per me significa molto. Al pezzo lavorammo anche con il grande Daniele Loreti. Se ci penso ancora mi vengono i brividi.
Daniele: lavorare con Marco, o come lo chiamo io Marcolino, è sempre un’avventura piena di entusiasmo e che supera molto il solo lavoro. Marco è una persona complessa che va a capita ed abbracciata, prima di mettere le mani sopra un suo brano. Ormai produco brani da oltre dieci anni ed i suoi pezzi dal 2016. Ogni volta è una nuova emozione. Il mio lavoro non è fatto solo di ricerca suoni per dare la giusta veste al brano, ma è fatto di empatia e di dedizione.
Un pregio e un difetto dell’uno e dell’altro.
Daniele: Marco ha il pregio di mettere sempre il cuore in tutto quello che fa, ma è un irrimediabile permaloso! ( ride)
Marco: Daniele è un anima accogliente e disponibile, un amico vero che sa guardare oltre i miei limiti. Il difetto? È pignolo, non me ne fa passare una!
Fareste mai a meno l’uno dell’altro?
Daniele: subito !! Scherzo… partecipare ad ogni lavoro di Marco è una esperienza a se , direi unica.
Marco : se devo essere sincero in Daniele trovo un confronto, il conforto, l’energia e la determinazione per portare a termine i brani che scrivo. Credo che ad oggi, nella musica pop in particolare, il ruolo del producer sia fondamentale, non solo sotto il profilo tecnico – per decidere i suoni di un brano, ma anche come direzione del brano stesso. La comunicazione tramite i suoni che vengono scelti è fondamentale. Quindi no, non farei mai a meno di Daniele, per me è un fuoriclasse oltre che uno dei miei più grandi amici.
Mi congedo dall’intervista salutando i due che, senza perdere tempo ricominciano a lavorare. È proprio vero che quando c’è passione non ci sono confini e si stringono legami unici. Magia della musica