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Cristiano Turrini: “Kuala Lumpur” nasce dalla voglia di raccontare il vano tentativo di fuga dal ricordo di una storia d’amore finita ancor prima di nascere… | INTERVISTA



Cristiano Turrini lo conosciamo per la sua hit “Kuala Lumpur” ma anche perché ha vinto il contest di Radio Deejay proprio quest’estate.

Nemmeno la notte a Kuala Lumpur, tra fumo, zanzare e un tramonto lunare, mi fa dimenticare che da qualche parte ci sei tu”. Una ballad evocativa e coinvolgente in cui l’incontro tra le sonorità occidentali e quelle asiatiche dà vita ad un sound caldo e ricercato, che strizza l’occhio al mondo chillout. 

Lo abbiamo incontrato ed ecco la nostra chiacchierata…

Come è stato partecipare a Deejay On Stage? Come hai percepito le limitazioni dovute al Coronavirus? 

Bellissimo! Il Deejay On Stage è un grande evento che mi ha dato l’occasione di competere e confrontarmi con altri bravissimi artisti dai più svariati background e generi, spronandomi a mettere in gioco il meglio di me. Mi sono sentito nella “palestra dei grandi”: è stato per me un onore e un orgoglio anticipare su quel palco artisti del calibro di Mahmood e Gabbani.  

Per quanto riguarda le limitazioni, dovute all’emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro Paese, devo dire che non hanno inciso troppo. Il calore del pubblico per fortuna si è percepito lo stesso soprattutto durante le esibizioni ma certamente mi è dispiaciuto, una volta sceso dal palco, non poter dare lo stesso calore anche solo tramite un abbraccio ai tanti sostenitori che me lo chiedevano.. questo si, è stato limitante ma si spera di recuperare molto presto! 

Come hai vissuto il giorno successivo alla vittoria del contest?

Il giorno dopo la vittoria siamo rientrati a Roma e nonostante fosse domenica, con il mio team, ci siamo catapultati in studio a lavorare. Vincere un contest così importante è stato molto bello, ancora più bello sentire il mio brano in rotazione su radio Deejay

Come è nata “Kuala Lumpur”? Per scriverla ti sei ispirato ad una situazione immaginaria o il brano ricalca una tua esperienza personale?

Più che ricalcare un’esperienza personale credo sia un brano nel quale chiunque può rispecchiarsi. “Kuala Lumpur” nasce in un momento importante del mio percorso artistico dove ero alla ricerca di una nuova identità artistica sempre più definita e in equilibrio tra il mercato discografico e la mia vocalità. Come di consueto ero in studio con il mio amico e produttore Marco Canigiula e guardando un video su YouTube ci siamo lasciati catturare dai generosi scenari della Malesya. Nasce così “Kuala Lumpur”, dalla voglia di raccontare il vano tentativo di fuga dal ricordo di una storia d’amore finita ancor prima di nascere ambientata proprio nella meravigliosa cornice della capitale malese. È un respiro a pieni polmoni, per abbassare il volume dei pensieri e cercarsi altrove. Hanno preso parte alla produzione importanti musicisti: Jacopo Carlini (piano), Davide Gobello(chitarre), Matteo Carlini (basso) e Skywalker. Ognuno di loro ha reso possibile tutto questo.

Quali sono gli artisti che solitamente ascolti e da cui prendi ispirazione?

Il mio modello principale tecnico e di espressione è Stevie Wonder. Per quanto riguarda il panorama italiano mi hanno sempre affascinato i Negramaro e Cremonini sia per quanto riguarda gli arrangiamenti che per la scrittura dei loro testi. Mi piacciono anche Marco Mengoni e Mahmood e per quanto riguarda le proposte più nuove mi piace molto Gaia che ho avuto anche la possibilità di conosce durante i casting di “Amici”. 

Quali pensi siano i pregi e i difetti della musica italiana oggi?

Il pregio e il difetto credo siano nello stesso identico “punto”. Il pregio per esempio la possibilità di avere Spotify che dà la possibilità a chiunque di poter fare musica e dare spazio a persone “meno famose” e in qualche modo togliere il monopolio alle major o alle radio quindi diciamo che puoi emergere anche da solo grazie al pubblico. E’ pur vero che in questo modo c’è meno selezione, più casualità, e così si è persa un po’ la bellezza di ascoltare un brano in radio. Alcune figure professionali si sono un po’ perse e non solo questa cosa mette anche l’essere umano in condizione di avere un potere molto grande quasi ad essere tutti esperti di tutto e forse questo è un po’ troppo. Positivo da un lato sicuramente ma ha il suo rovescio della medaglia

Christian De Fazio

CEO & Editore di M SOCIAL MAGAZINE, Autore Televisivo, Attore, Mistery Shopper e molto altro... Appassionato di Musica, Televisione, Cinema e Viaggi, alla ricerca sempre di nuovi stimoli.