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Felice Del Gaudio: “Il basso elettrico un amore a prima vista” | INTERVISTA

In questi giorni abbiamo incontrato il bassista e contrabassista Felice Del Gaudio, apprezzato non solo nel nostro paese, ma anche nel resto del mondo. L’artista lucano ha da poco pubblicato il suo settimo album intitolato “Harmonia Mundi”, una raccolta contiene brani già incisi e rimasterizzati per l’occasione con l’aggiunta di un inedito composto durante il lockdown primaverile del 2020, intitolato Santojanni, in cui descrive quell’isola di fronte alla cittadina di Maratea in Lucania. E’ un artista appassionato in quello che fa, le note che suona vibrano di una forza particolare. Ci ha concesso di fare quattro chiacchiere con lui per scoprire la magia del basso elettrico.

Come di consueto, vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura cari lettori e lettrici.

Ciao Felice, ci racconti com’è nata la tua passione per la musica?

Sin da adolescente in modo quasi naturale mi sono appassionato alla musica. Ho cominciato a studiare la chitarra e poi il basso elettrico con il mio primo maestro prof. P.Racioppi, avevo 15 anni. Da quel momento il mio primo gruppo musicale rock e dintorni con gli amici del paese e poi i primi ingaggi con le orchestre da ballo. A 19 anni mi sono avvicinato al linguaggio del jazz ed ho comprato il mio primo contrabbasso. Sono andato a lezione di strumento da vari maestri e poi seminari jazz come Siena jazz e tanti altri.

In questo momento di incertezza il 13 novembre uscirà il tuo settimo disco da solista “Harmonia Mundi”, il meglio dell’electric bass. Da che cosa nasce quest’ultimo lavoro discografico e cosa si cela dietro?

In questo momento storico pieno d’incertezze e di dubbi ho deciso di dedicarmi a questo lavoro discografico, nonostante tutto. Arriva il momento, non uno ma uno dei tanti, nell’arco di una vita dove si ricerca questa Armonia tra te, il tuo vissuto, il tuo strumento e la musica. Credo sia un sentire comune a tutti la voglia e l’esigenza di lasciare una traccia, un sentiero possibile verso i più giovani.

Nella tua musica si evidenzia uno stile bassistico caratterizzato da una grande espressività e da una grande energia sonora. Quali sono i tuoi segreti per questo stile unico?

Ascolto da sempre tutti (o quasi) i generi musicali sia per diletto che per lavoro. E quando sono stato in viaggio per lavoro o vacanza all’estero ho sempre comprato della musica del luogo e degli strumenti di quel popolo, una sorte di fissazione, a casa ne ho una decina. Spesso li ho usati, a mio modo nei miei dischi. Poi suonando sia il basso elettrico che il contrabbasso l’espressivita’ cambia e si arricchisce di volta in volta.

In tutti i brani della raccolta “Harmonia Mundi” affronti la dimensione contemplativa e armoniosa della vita. Ci sveli cosa intendi trasmettere?

Mi rifaccio al pensiero di Platone : “Il Bene, idea suprema, è il momento piu’ alto della Conoscenza perchè è causa delle idee. L’aritmetica, la geometria, la musica possono avviare l’uomo alla conoscenza del bene”. Penso che fosse gia tutto scritto in questo pensiero.

In questo album, in tante sfaccettature, affronti il fatto di dover conoscere tante parti del mondo, la bellezza esteriore ed interiore attraverso l’armonia del mondo. Tutti questi aspetti come si intrecciano nella tua vita?

Domanda complicata…ho avuto da sempre un sogno suonare per me e per gli altri. E citando Osho, un suo pensiero mi è rimasto sempre nella mente : gli artisti non hanno bisogno di pregare perchè già nella creazione è insita la loro preghiera. Quando realizzo un disco penso spesso a questo concetto. E poi si lascia qualcosa per sempre o quasi.

Non solo in questo album ma anche in vari brani hai affrontato il tema delle radici d’origine. Quale è l’importanza del tuo luogo d’origine per te?


Mai dimenticarsi da dove si viene per capire dove si vuole andare. Le nostre radici sono il frutto dell’esperienza ma sono il trampolino di lancio per prospettive future.

Quali sono i progetti futuri che hai nel cassetto?

Tanti, ma ne sto preparando uno in particolare a cui tengo molto. Registrerò con audio e video tre miei brani arrangiati per quintetto d’archi per l’uscita di un libro dedicato alla musica da camera e sono molto curioso del lavoro finale.

Grazie per aver condiviso con noi la tua musica! Ti auguriamo in bocca al lupo per tutto.

Grazie a te e alla testata giornalistica M social magazine di cuore sperando che la musica e l’arte possano far riflettere un po di piú ed alleviare questo nostro momento non bello.

Giuseppe De Carlo

De Carlo Giuseppe, classe 1980, laureato in Controllo Qualità indirizzo industriale farmaceutico e appassionato nel giornalismo scientifico e del mondo dello spettacolo. Dal 2018 iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania.