Soliti Ignoti: Il ritorno – Tutti possono giocare: questo è l’ingrediente segreto del successo del programma
Per tutte le puntate la scorsa edizione ha tenuto testa al programma concorrente Striscia la Notizia giocando sul filo degli ascolti: l’uno di intrattenimento per le famiglie, l’altro di satira e denuncia.
Amadeus, la semplicità premia e ancor più quando viene compresa dall’intera famiglia…
Un programma deve essere immediato e facile da capire, senza meccanismi contorti. In un orario importante come quello della prima serata la famiglia è riunita a casa ed è fondamentale che tutti possano giocare
Quali sono le giuste strategie per individuare le identità?
Non sempre la prima impressione è quella giusta; a volte bisogna fasi guidare dall’intuito facendo risorsa di una buona memoria. Occorre un buon fiuto e una meticolosa attenzione ai particolari. Anche l’apparenza può ingannare! Giocare per un montepremi di 250.000 euro è questione di fortuna e di cultura. Un quiz che si rispetti deve permettere al più bravo o al più fortunato di potercela fare.
Quali gli ingredienti per cucinare un programma di successo in prima serata come lo è stato SOLITI IGNOTI in questa edizione?
Credo che l’ingrediente principale sia stato lo stesso di sempre: tutti possono giocare, i concorrenti in studio e quelli che seguono da casa. Poi ci sono tanti altri ingredienti necessari, ma questo si è rivelato fondamentale.
Sebbene questa nuova edizione abbia presentato diverse le novità, a cominciare dalla conduzione, affidata ad Amadeus e dalla scenografia completamente rinnovata, le indagini del concorrente sono sempre le stesse: devono racchiudere insieme logica, intuito e capacità di osservazione abbinando a ognuno degli “ignoti” presenti in studio la giusta identità. Bisogna attivare, insomma, quell’intuito “investigativo” che spesso si accende anche quando si è per strada, in giro, o in un locale, ci si trova di fronte a qualcuno che non si conosce e si immagina chi possa essere.
Vedremo se anche in questo autunno il successo sarà confermato!
Intervista di Mauro Caldera pubblicata sul n° 2 di M SOCIAL MAGAZINE