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L’intervista di Maurizio Costanzo a Pietro Maso conquista gli ascolti in seconda serata

costanzo pietro maso
Perchè intervistare un assassino di questo tipo?

Sono riprese le interviste di Maurizio Costanzo

Abile professionista, all’interno di un rete che sa come attirare l’attenzione e fare audience, indipendentemente dal valore dei contenuti che propone. Questo è il nostro mondo, specialmente quello della comunicazione mediatica, senza neppure l’antica differenza fra il pubblico e il privato. Ora, in entrambi i casi, ciò che importa è lo share, la sua percentuale.

Pietro Maso era ed è stata una garanzia, da questo punto di vista. Il suo, è stato un delitto che aveva scosso ed emotivamente coinvolto l’intera nazione. Un parricidio fa il suo effetto, nella mente di qualsiasi individuo, in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi epoca storica. L’uccisione di coloro che ci hanno dato la vita è cosa antica nella storia dell’Uomo e non è questa la sede per chiederci il perché. I motivi possono essere molti e comunque, nessuno, giustifica ovviamente questo atto estremo. Certo, delitti di questo genere toccano il cuore di tutti, e dunque anche la mente.

Perché intervistare un assassino di questo tipo? Perché ascoltare un drogato che parla? Scusate la franchezza dei termini che utilizzo, ma penso sia davvero necessario. Perché la mente umana non distingue ciò che è nocivo da ciò che è innocuo, ma solo ciò che è piacevole da ciò che è spiacevole. E quando anche il male suscita in noi una curiosità morbosa, il male stesso diventa un piacere, alimentando una curiosità morbosa verso gli abissi più neri e perversi della vita umana. Ecco perché.

Perché ci stanno abituando, lentamente e giorno dopo giorno, a diventare curiosi e a chiedere sempre più informazioni e notizie verso quelle espressioni umane che sono borderline, affinché la mente si abitui pigramente a credere che nella normalità esistono queste aberrazioni comportamentali.

Tutto questo fa audience, ma seppellisce la nostra mente così profondamente che risalire diventa sempre più difficile, mentre si sviluppa la sensazione che non ci rimanga altro da fare che scavare.

Credetemi, si può vivere bene anche senza ascoltare queste cose, perché per farlo con cognizione di causa occorre difenderci sapendo esattamente come funziona la nostra mente, con studi e professionalità che non tutti possono avere. Non si possono affrontare queste cose come fossimo dal parrucchiere, oppure dalla fruttivendola. Ma oggi, lo sappiamo bene, tutto il mondo è un grande supermercato.

Ma in vendita non vi sono i prodotti.

Ci siamo noi, sugli scaffali.


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