VASCO ROSSI -La storia dietro le canzoni è il libro del giornalista Andrea Pedrinelli
La sfida di analizzare ‘scientificamente’ Vasco Rossi
Se amate Vasco alla follia, o semplicemente se volete conoscere meglio il suo mondo, questo è il libro che fa per voi.
E’ uscito “Vasco, la storia dietro le canzoni’, volume prezioso di trecento pagine scritte dal giornalista Andrea Pedrinelli, scrittore, critico musicale oltre che autore di testi teatrali.
Si tratta di una dettagliata analisi del repertorio di Vasco Rossi dove tutte le canzoni (oltre 150), vengono contestualizzate, raccontate nella loro genesi e spiegate. Nel libro trovano posto anche approfondimenti sull’evoluzione delle hit più celebri, dall’incisione originale a tutte le trasformazioni live, oltre che numerosi box dedicati ai brani più importanti, di cui il Blasco ne è l’autore (per Massimo Riva, Stadio, Dodi Battaglia, Patty Pravo, Laura Pausini, e tanti altri) e un’ampia ricostruzione della sterminata videografia.
Ma come è nata l’idea di un volume così impegnativo, sul Vasco nazionale?
Da tempo punto a declinare la mia attività anche verso la costruzione di un insieme di opere -dagli articoli ai libri- che sottolineino il valore della canzone italiana come patrimonio culturale… in modo che se ne dimentichi il meno possibile e che si possa anche provare a storicizzare questo immenso tesoro. Per riuscire nella mia utopia occorre ovviamente analizzare la canzone da tutti i lati, e per questo ho scelto di accettare la sfida di analizzare ‘scientificamente’ Vasco Rossi, ovvero un rocker. Per capire io per primo com’è nato il suo linguaggio, quali sono le sue caratteristiche originali, come ha costruito il suo successo e il suo canzoniere. Di solito lo si fa con pochi e raffinati cantautori, ho provato a seguire questo percorso anche con lui, sperando ora di poterlo testimoniare e, chissà, spiegare a chi mi leggerà
Quali canzoni hai (ri)scoperto?
Tante. Specie per due motivi: avevo solo un ricordo vago del Vasco degli esordi, che invece proponeva sprazzi d’autore mica da ridere. Alcuni pezzi, a mio avviso notevoli, Vasco non li sfrutta, né forse li può sfruttare, dentro le dinamiche degli eventi rock e live su cui si avvita da anni la sua carriera, dunque questi ultimi spesso si dimentica che li ha scritti. Parlo di pezzi come ‘Basta poco’, ‘Alibi’, ‘La noia’, ‘Non basta niente’, ‘Quanti anni hai’ o ‘Valium’
Hai avuto modo di sentire Vasco?
No e non ho cercato il modo. Ho imparato nel tempo che i casi sono due: o scrivi un libro ‘con’ l’artista, ufficiale ma inevitabilmente da lui/lei/loro controllato anche riguardo i tuoi giudizi critici, e quindi impari delle curiosità, scopri aneddoti, ma non fai un’analisi profonda e libera, oppure rinunci a qualche dietro le quinte (e a tutti i gossip) e fai un lavoro serio e libero. Ma proprio perché serio e libero rispettoso in toto dell’artista, ovvero dimostrazione pratica di quanto lo stimi. Se poi con Vasco accadrà come con la famiglia Jannacci, che mi ha detto che il mio libro ‘Roba minima’ è l’unico che parla di Enzo davvero capendo l’arte e l’uomo, o come con Baglioni che si complimentò per ‘Quel gancio in mezzo al cielo’ e per come l’avevo capito come artista, beh, mi farà un immenso piacere! A me interessava trattarlo con rispetto, come merita
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