Nuova puntata del giornalismo d’inchiesta di Rai3 stasera 20 Novembre alle 21.10 con REPORT con moltissime inchieste da guardare per riflettere.
Migrazioni dalla Libia…
La prima inchiesta, “Ipocrisea“, firmata da Claudia Di Pasquale, torna ad inquadrare da vicino i flussi migratori dalla Libia. La rotta del Mediterraneo centrale dalla Libia verso l’Italia rappresenta l’80% dei flussi migratori dal Nord Africa verso l’Europa. Dal 2011 a oggi in Italia sono sbarcati oltre 700.000 migranti; quest’estate i flussi sono drasticamente crollati, per poi riprendere in questi giorni. Cosa è accaduto in Libia? Quali sono le politiche adottate dall’Europa e dall’Italia per gestire i flussi migratori e contrastare il traffico di esseri umani? Dall’addestramento della guardia costiera libica al ruolo svolto dalle ong, fino alle missioni dell’Unhcr, il servizio cercherà di capire cosa sta succedendo oggi nel Mar Mediterraneo.
Il Prosecco…
Il Caminetto…
In chiusura, infine, “Polveri alle stelle“, di Antonella Cignarale. Stando seduti davanti al fuoco spesso ci si incanta, ma quanti sanno che il simpatico caminetto emette le assai nocive polveri sottili? Oggi il riscaldamento a legna pesa per il 65% sul totale delle emissioni nazionali di particolato, per il resto causate da traffico, attività agricole e industriali. Ma c’è differenza tra un camino tradizionale aperto e una stufa ad alto rendimento energetico, che consuma poco e di conseguenza emette meno polveri nell’aria. La legna è considerata fonte energetica rinnovabile e in quanto tale andrebbe favorita secondo l’accordo sul clima di Parigi firmato dall’Italia. Dipende però da come si brucia. Secondo l’Arpa Lombardia una tonnellata di legna permette di evitare l’emissione di circa 80 kg di CO2 se bruciata in un camino aperto e di circa 900 kg di CO2 se bruciata in una stufa efficiente. E il pellet? È segatura pressata, tutto naturale… davvero? E come si sceglie? Se vogliamo che il fuoco ci incanti e non ci intossichi, come bisogna accenderlo? Se va bene il blocco della circolazione, allora anche la stufa della nonna va rottamata, accenderla è un crimine ambientale tanto quanto bruciare i resti di un mobile verniciato. L’Unione europea ha più volte richiamato l’Italia per infrazione dei limiti stabiliti, basti pensare che nei territori del bacino padano il limite giornaliero di 50mg di polveri presenti nell’aria che si respira viene costantemente superato anche del triplo. Per anni ci si è affidati alla danza della pioggia e adesso le regioni corrono ai ripari, per cui in alcune zone non si potrà più nemmeno accendere il vecchio caro caminetto inquinatore, in altre si vieteranno le stufe a 2 stelle, le stesse per le quali sono stati appena erogati gli incentivi.
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