Il divario generazionale: un motore di progresso

Il divario generazionale: un motore di progresso

La frase “sempre attaccati ai cellulari”, spesso rivolta ai giovani, riflette una realtà che noi stessi abbiamo contribuito a creare, introducendoli alla tecnologia, talvolta precocemente. Seppure viviamo un’epoca di profondi cambiamenti, in realtà i comportamenti umani fondamentali permangono costanti nel tempo. Ogni generazione si identifica con i propri strumenti; ai miei tempi era la bicicletta, e ricordo bene le rimostranze degli adulti riguardo alle nostre scorribande sui marciapiedi. Questa differenza tra il mondo degli adulti e quello dei giovani è fisiologica, persino salutare. Senza conflitti generazionali, saremmo ancora all’età della pietra. Ogni generazione apporta innovazioni, positive o negative che siano. È fondamentale assecondare le esigenze dei giovani, ma anche trasmettere loro l’importanza di apprezzare le tradizioni del passato, pur riconoscendo la possibilità, e talvolta la necessità, del cambiamento. Un dialogo intergenerazionale è quindi possibile, anzi, auspicabile. Il talento italiano, ad esempio, merita di essere coltivato e trasmesso, come dimostrano i giovani artisti che brillano nel cinema, nel teatro e nella televisione. I giovani parlano il linguaggio che comprendono, esattamente come facevamo noi a loro età. I genitori possono creare un legame profondo con i figli, anche in assenza di una comunicazione apparentemente fluida; la presenza, anche silenziosa, è fondamentale. Osservo quotidianamente come i giovani siano curiosi del passato, desiderosi di trovare riscontri nelle esperienze precedenti, bramosi di affetto e comprensione, ma anche bisognosi di regole e punti di riferimento. Hanno necessità di indicazioni chiare e nette, come le avevamo noi, con la differenza che per noi il percorso tracciato dai genitori era più definito, mentre oggi è spesso offuscato dall’incertezza. Il segreto? Amarli per ciò che sono, non per ciò che vorremmo che fossero. Ciò che i giovani desiderano è sentire un amore genuino, un supporto concreto nella loro crescita. Richiede tempo, certo, ma un tempo di qualità.