Lanciare una Web Radio: Guida Pratica e Costi

Da tempo coltivo il sogno di creare una web radio personale. Condivido quindi informazioni utili per chi, come me, nutre questa ambizione. La complessa burocrazia italiana, purtroppo, può smorzare l’entusiasmo iniziale. Ad esempio, il pagamento di enti come la SIAE e la SCF, in particolare la prima, può sembrare ingiusto per un’attività digitale, che non prevede supporti fisici. Per avviare legalmente una web radio con palinsesto non interattivo (simile alla radio tradizionale), è obbligatoria l’autorizzazione SIAE. I costi variano a seconda della quantità di musica programmata e di altri criteri soggettivi. Se si opera già con licenza SIAE per la diffusione via etere, cavo o satellite, il simulcasting (diffusione simultanea online) richiede un’estensione dell’accordo tramite la Sezione Musica Emittenza SIAE. È fondamentale distinguere i ruoli di SIAE e SCF: la SIAE tutela i diritti d’autore sulla composizione musicale (testo e musica), sia per esecuzioni dal vivo che per riproduzioni, a favore di autori ed editori. La SCF, invece, protegge i diritti sulla registrazione discografica (l’incisione), a beneficio del produttore e dell’artista. Ricordiamo che composizione musicale e registrazione sono concetti distinti, ma entrambi tutelati dalla legge sul diritto d’autore. Secondo il sito SIAE, per una web radio amatoriale con meno di 30 ascoltatori contemporanei, il costo annuo è di 240 euro; raddoppia oltre tale soglia. A questi costi si aggiungono quelli dovuti alla SCF Italia. A questo punto, la domanda è: si procede comunque con l’apertura? Perché non realizzare il vostro personalissimo Spotify? Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato su novità e iniziative! [mailpoet_form id=”2″]