Il Blue Monday proveniente dalla cultura anglosassone, si è radicato come il giorno più triste dell’anno, scatenato da diversi fattori quali la fine delle vacanze, il freddo e l’ansia di un nuovo anno tutto da scrivere tra buoni propositi e aspettative (ne abbiamo parlato qui ).
Come mai il Blue Monday cade proprio nel terzo lunedì del nuovo anno?
“Le feste sono definitivamente alle spalle, i pensieri riguardanti il triste ritorno alla routine affiorano e si fanno via via sempre più intensi – afferma Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia – Il lavoro arretrato si ripresenta e inizi a darti la colpa di essere in ritardo per aver sprecato il tuo tempo. Siamo vittime del Blue Monday non solo oggi, ma ogni lunedì, e nemmeno lo sappiamo.
Per la precisione non ci rendiamo conto del processo che il nostro cervello vive ogni domenica sera quando deve elaborare il lutto della fine del week end e iniziare la settimana”.
Sono i più giovani dunque a patire la fine delle feste: si passa dal 74% nella fascia 18-24, al 69% tra i 25 e i 34 anni, al 59% tra i 35 e in 44, fino al 51% tra i 45 e i 54 anni. Un dato che spiegato da Michael Leiter, professore di psicologia organizzativa alla Deakin University, rileva che la paura aumenta in base alla giovane età e in corrispondenza di ruoli di minor importanza e maggior fatica.
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