Il 19 gennaio segna l’uscita del primo album solista di Giuseppe Anastasi, prolifico compositore di successi italiani come “La notte” di Arisa e “Il diario degli errori” di Michele Bravi. Intitolato “Canzoni a distanza di un tempo passato”, l’album include undici brani inediti, anticipati dal singolo “Ricominciare”, già trasmesso in radio dopo il successo di “2089”. Anastasi, autore di una brillante carriera costellata da collaborazioni prestigiose – da Mogol alle partecipazioni sanremesi – condivide con noi il suo percorso artistico.
A quale età ha scoperto la sua passione? “Ho iniziato presto. A quindici anni scrivevo racconti e poesie, poi la chitarra trasformò quei testi in canzoni. Una borsa di studio mi ha condotto al CET di Mogol, che un giorno mi disse: ‘Sei bravo, puoi farcela’. Quella fiducia fu una lezione. A vent’anni mi sono trasferito dalla Sicilia a Roma, affrontando la gavetta.” I suoi punti di riferimento? “Battisti e Mogol, e poi i cantautori: De Gregori, De André, Dalla. In loro ho trovato una ricchezza straordinaria.”
Anastasi è autore, cantautore e docente al Centro Europeo di Toscolano. Qual è il ruolo che preferisce? “Insegnare mi appaga profondamente. Vedere un allievo migliorare tecnicamente e nella sua visione della vita è gratificante, anche se non si può insegnare l’ispirazione. L’insegnamento mi stimola costantemente.”
Il testo di “2089” descrive la perdita di valori in un futuro tecnologico, ma offre un messaggio di speranza centrato sulla famiglia. Come vede il ruolo della musica oggi? “La musica non morirà mai, ma in questo periodo l’immagine sembra prevalere. Siamo ossessionati dalla condivisione, a volte anche di cose banali. I social, paradossalmente, amplificano la solitudine.”
Anastasi ha scritto grandi successi per diversi artisti, tra cui Arisa, con cui ha vinto due Sanremo. “La notte”, pur non premiata, ha avuto grande successo. Esiste una ricetta per un brano vincente? “No, vincere è bello, ma la vera sfida è il tempo. Se una canzone resiste alla prova del tempo, significa che ha valore duraturo. Spero che ‘La notte’ possa essere ricordata a lungo.”
L’idea di un album solista è nata da una necessità? “La nascita di mio figlio, tre anni fa, è stata una forte spinta. Volevo comunicare diversamente, mostrando un lato più realistico e meno romantico rispetto a brani come ‘La notte’ o ‘Meraviglioso amore mio’.”
Quali sono i temi dell’album? “L’amore è marginale. L’album parla della vita, della mia e di quella degli altri. È un lavoro meno legato al romanticismo.”
Quest’anno Anastasi è tra gli autori di “Amici” di Maria De Filippi. Cosa cerca in un artista? “Una bella voce non basta più, la concorrenza è feroce. Servono preparazione, consapevolezza, personalità. Oggi, l’immagine conta molto, ma l’ego non deve sopraffare l’arte.”
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