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Mirkoeilcane, “Stiamo tutti bene” sul palco dell’Ariston! Lo abbiamo intervistato

Nella categoria delle Nuove proposte che saliranno sul palco del prossimo ‘68° Festival di Sanremo’ troviamo Mirko Mancini, giovane e talentuoso cantautore romano, che imparerete però a conoscere sotto lo pseudonimo di Mirkoeilcane. Classe ‘ 86, Mirkoeilcane ha lavorato per molti anni come chitarrista in studio, suonato dal vivo con diversi artisti e composto colonne sonore.

Impegnato nella scrittura di testi e musica per altri suoi colleghi, nel 2016 decide finalmente di avviare una carriera solista, che viene consacrata con l’uscita del primo disco omonimo nel gennaio del 2017, e con le vittorie al Premio Bindi, al Premio Incanto (miglior testo e migliore interpretazione di cover) e al Premio Musica Controcorrente. Per non farsi mancare nulla, il suo album figura persino tra le cinquanta opere prime candidate al Premio Tenco, mentre nel giugno di quest’anno dopo aver vinto Musicultura firma un contratto discografico con l’etichetta Fenix Entertainment.

Lo abbiamo intervistato…

Tanto per cominciare…come si chiama il tuo cane?

«In realtà vivo con un gatto, il cane non c’è ma non svelerò mai il perché di questo nome. Tutto è nato per gioco, ma ora mantengo il segreto! (ride; ndr) ».

Raccontaci la storia del singolo ‘Stiamo tutti bene’

« E’ nata nel periodo in cui mi ero avvicinato molto alle tematiche degli sbarchi degli immigrati. Mi informavo su internet, seguivo le vicende tramite i media. Le immagini erano forti. Una sera fuori da un locale romano, mi fermai a chiacchierare con un ragazzo straniero. Era stato protagonista di uno di quei viaggi terribili che siamo abituati a vedere in tv e per la prima volta, ne parlava con qualcuno. Raccontò la traversata drammatica, le difficoltà, il dolore, la paura, sfoderando un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, con la gioia negli occhi di essere ancora al mondo. Continuava a ripetere la prima frase che pronunciò all’arrivo in Italia, ovvero ‘stiamo tutti bene’. Corsi in macchina e cominciai a scrivere, di getto».  

Dopo un cd omonimo (2017), decisamente interessante per essere un’opera prima, uscirà dopo la kermesse sanremese la tua nuova prova discografica. Sei in studio a registrare, immagino.

« Sì e ho la fortuna di lavorare con un produttore che, guarda caso…ha lavorato tantissimo con Paul Mc Cartney, un mio idolo. Il nuovo progetto sarà ricco e vario ma anche molto più allegro di ‘Stiamo tutti bene’, non temete! Ora siamo in fase di mixaggio quindi il mio impegno è praticamente finito».

Dedichi molta attenzione ai testi, le tematiche sociali e i rapporti affettivi figurano spesso al centro delle tue canzoni. Ti ispiri a qualche genere letterario?

«Leggere è sempre stata una passione immensa e spesso, dopo aver sfogliato qualche pagina, imbraccio la chitarra…».

Cosa facevi, prima di dedicarti interamente a questo mestiere?

«Per anni dopo la scuola ho fatto un po’ di tutto: barista, portiere di notte, autista… Oggi è arrivato il momento della rivincita ».

Passioni musicali?

«Hai presente quei 4 talentuosi ragazzi che attraversano le strisce pedonali di ‘Abbey Road’? Ecco. Come avrai capito, adoro i Beatles, la musica inglese, e i nostri cantautori, De Gregori, Dalla e Silvestri. Mi dicono che gli assomiglio molto, e la cosa non può che farmi onore!».

Parliamo di…donne. Quante nel tuo prossimo disco?

«Abbastanza grazie… (ride; ndr) ».

Ma sei single ora?

«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Passiamo alla prossima domanda…» .

Veramente l’intervista sarebbe finita… se continuassimo a Sanremo?


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