La terza puntata della serie televisiva “Liberi Sognatori”, prodotta da TaoDue e Mediaset, andrà in onda domenica 28 gennaio. Questo episodio ripercorre la toccante storia di Emanuela Loi, interpretata da Greta Scarano, affiancata da un cast stellare che include Riccardo Scamarcio, Ivana Lotito e Lorenza Indovina, sotto la regia di Stefano Mordini. La pellicola ritrae una giovane donna di ventiquattro anni, Emanuela, che sceglie coraggiosamente di abbracciare la pericolosa professione di agente di polizia, senza mai perdere la sua innata femminilità. La sua vita, però, viene tragicamente interrotta il 19 luglio 1992, quando un’esplosione a via D’Amelio le toglie la vita insieme al giudice Paolo Borsellino e a quattro suoi colleghi della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Originaria della Sardegna, Emanuela nutriva una profonda passione per il suo lavoro e per la vita stessa. Sognava di insegnare, ma il destino le ha riservato un percorso diverso. Partecipa a un concorso in polizia per accompagnare sua sorella, ma è lei stessa ad essere selezionata. Dopo il diploma magistrale, a vent’anni inizia la sua carriera, frequentando la scuola allievi a Trieste, per poi essere assegnata a Palermo. In soli due anni, lavora al commissariato di Palermo Libertà, svolgendo incarichi importanti, come la sorveglianza del boss mafioso Francesco Madonia. Malgrado le difficoltà del contesto palermitano, si integra bene, creando un ristretto gruppo di amici sardi. Ama particolarmente il suo lavoro operativo, utilizzando un camper della polizia per interagire direttamente con la popolazione. L’amicizia con Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone, la avvicina al mondo delle scorte. L’attentato di Capaci la scuote profondamente, ma la sua determinazione non vacilla; anzi, in memoria di Montinaro, decide di dedicarsi a questo servizio ad alto rischio. A giugno del 1992, dopo un solo mese di servizio ufficiale nella scorta, viene assegnata alla protezione del giudice Borsellino, un incarico particolarmente delicato. La domenica 19 luglio 1992, apparentemente una giornata normale, il giudice deve recarsi a casa della madre in via D’Amelio. Emanuela assiste al saluto del giudice alla sua famiglia e segue la vettura fino all’abitazione. Prima di raggiungere il portone, verifica che la zona sia sicura. Ricevuto il via libera dal capo scorta, Borsellino esce dall’auto blindata, ma un’immane esplosione sconvolge tutto, causando una devastazione che scuote l’intera città. In quel momento, nessuno pensa agli uomini della scorta, nessuno pensa ad Emanuela Loi, una giovane donna dai capelli biondi che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, e che verrà ricordata come la prima agente di polizia donna caduta nel servizio.
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