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Festival di Sanremo, vi raccontiamo la prima serata: noiosa e vecchia

Festival di Sanremo, partiamo da una considerazione: non è stata una buona prima serata. Ritmo moscio, musica mediamente noiosa, età media sul palco fin troppo alta, la povera Michelle Hunziker che da sola non ce la può fare. Baglioni, mostro sacro della musica italiana, non è credibile alla conduzione del Festival. Ad ognuno il suo mestiere del resto, come conferma anche la conduzione di Favino. E non sono bastati i super ospiti a salvare la situazione. Fiorello ha dato il meglio di sé ma non ha risollevato a sufficienza le sorti della serata. Gianni Morandi meno ancora.

Veniamo alle canzoni, che dovrebbero essere le vere protagoniste della serata e sulle quali c’è poco da dire, purtroppo.
Annalisa

La prima ad esibirsi è Annalisa che per la quarta volta calca il palco dell’Ariston. Il mondo prima di te è un brano sicuramente radiofonico e potrebbe dare delle belle soddisfazioni a livello di voti perché oltre alla chiarezza e limpidezza vocale di lei, si associa una strabiliante bellezza estetica che la accompagna.

Sul palco arriva Ron con Almeno pensami, una canzona inedita di Lucio Dalla. E’ una poesia. Sicuramente l’emozione non lo ha aiutato ma è davvero un capolavoro di testo e musica.

I The Kolors saranno sicuramente i più programmati in radio grazie al supporto del gruppo di Rtl ed effettivamente non deludono neanche in italiano con il brano Frida. Stash è in splendida forma e ha una giacca spettacolare!

Vette di dolcezza con Max Gazzè e la sua La leggenda di Cristalda e Pizzomunno. L’artista è sempre originale e come un vate canta una leggenda d’amore d’altri tempi, piacevole e suadente. Peccato solo il suo stile personale un po’ trascurato.

Ornella Vanoni

Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico portano sul palco Imparare ad amarsi, un’aria italiana di stile e classe, mai urlata, quasi sussurrata. Le tre voci si fondono perfettamente creando una fusione melodica che merita il grande applauso del pubblico.

Ermal Meta e Fabrizio Moro sono tra i favoriti con Non mi avete fatto niente. Si potrebbe dire un testo furbo e scontato, ma in realtà loro sono davvero credibili, nonostante la voce strozzata di Moro, e la canzone diventa un piccolo capolavoro.

Arriva il momento di Mario Biondi con Rivederti. Per carità, bravo ma perché ha scelto di venire all’Ariston in gara?

Sale sul palco un pezzetto di Pooh, cioè Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Spiace che insistano a volere mantenere alta la loro fama quando invece potrebbero lasciare un ottimo ricordo degli anni di gloria. Il segreto del tempo non convince. Davvero spiace perchè l’Italia è sinceramente affezionata alla musica dei Pooh.

Lo stato sociale porta sul palco Una vita in vacanza che funzionerà, senza dubbio! Forse hanno un po’ stonato, ma hanno convinto e possiamo immaginarci di sentirli fino ad estate inoltrata, magari con un remix.

Noemi con Non smettere mai di cercarmi è la solita Noemi brava, con una voce del tutto unica ma con una canzone che andrà semplicemente ad alimentare la sua produzione musicale, che comunque resta sempre meritevole.

Ai Decibel non puoi dire niente. Ruggeri è bravo a prescindere ma Lettera dal Duca suona vecchia, anni 80, che potrebbe essere un valore aggiunto, se solo ci fossero arrangiamenti e respiri più attuali.

Elio ha dovuto puntare sull’abbigliamento giullaresco per celare un testo ed una musica davvero scarsi. Anche loro, però, hanno dato l’addio alle scene e non dovevano tirarsi indietro, non per proporre Arrivedorci.

Un ragazzo come Giovanni Caccamo che stona su un brano potenzialmente bello come Eterno e che oltretutto non riesce ad empatizzare con quello che canta, è un vero peccato per la musica italiana, quella che potrebbe piacere un po’ a tutti.

Ancora Pooh con Red Canzian che se non altro è bello rock e tira su gli animi con Ognuno ha il suo racconto. Detto questo, resta una domanda. Che senso ha prendere i Pooh a pezzetti?

Luca Barbarossa ha sbagliato anno, forse secolo. Passame er sale potrebbe essere un buon brano alla Lando Fiorini ma non si può nel 2018 presentare una canzone come questa. Ma se vincesse? Con che faccia ci presentiamo all’Eurosong?

E’ passata la mezzanotte quando sul palco salgono Diodato e Roy Paci con Adesso. Anche loro lasciano poco sul quel palco e la canzone non rende merito alla professionalità di entrambi.

Nulla dà e nulla toglie alla carriera di Nina Zilli, la sua presenza in questa edizione con il brano Senza appartenere.

Renzo Rubino è una buona risorsa della musica italiana e Custodire è anche un buon brano eppure gli auguriamo altre opportunità rispetto a questa esibizione che non convince.

Le Vibrazioni

Il coraggio di ogni giorno è la canzone che presentano Enzo Avitabile con Beppe Servillo. Gran pezzo, che tocca le corde più profonde dell’anima. Scampia è un tema un po’ inflazionato ma tralasciamo il dettaglio e godiamo della musicalità della canzone.

Chiudono la serata LE VIBRAZIONI con Così sbagliato. Un bel brano pop rock che però li riconduce ai Modà. E invece dovrebbero essere ben di più, per esperienza e bravura.

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