“Due fallimenti nel giro di un paio di isolati, una valigia gonfia nel cofano e la fuga da Federico. Quanto sarebbe più lieve cedere alla tentazione di un bel capitombolo all’indietro. Tornare, rimettere le magliette nei cassetti, aspettarlo, sentire che ha finito di lavarsi per ricordargli di asciugare le macchie d’acqua dai vetri della doccia, stringergli appena la mano mentre si va a cena, rientrare, l’abbraccio più tenero, il «domani giornata di fuoco», la luce, gli occhi aperti, il suo respiro nelle lenzuola di bucato, il peso sul petto.”
“Lei e i suoi due papà, la casa piena di briciole della cena, del profumo del caffè e delle Supreme, quel caldo tepore. Anche fuori dal bagno.”
A darle ulteriore conforto, le Supreme – amici storici dei suoi genitori – e MaraElena, amica di una vita, maschia quanto lei, orgogliosa e bella quanto lei.
“Amicah. Io te l’ho sempre detto: Federico è il principe azzurro, ma nella tua favola lei non vuole essere salvata, perché si salva benissimo da sola. Non tormentarti. Non sentirti in colpa! Tu sei maschia!”
Per quanto la disperazione le attanagli il cuore, Chiara è convinta: il carburante dell’amore è la passione, se manca quello nessun ingranaggio può funzionare.
Con l’albero di Natale acceso e brillante in ogni stagione – quasi a donare bellezza, leggerezza, felicità –, la sua cameretta dai toni rosa, le accese conversazioni dei membri della sua strampalata e bellissima famiglia, la bella Chiara dai capelli rossi si rimette in piedi. Si riprende la sua vita. Respira di nuovo, e a pieni polmoni, per giunta.
Un cammino di comprensione, decisioni frettolose ma utili, tristezza ma anche allegria.
Troveremo tutto questo, nel libro della Francini.
E troveremo, soprattutto, l’amore.
L’amore dei genitori di Chiara è profondo, è eterno, è un fuoco che brucia. È passione.
L’amore dei due papà di Chiara è rosso e pregiato. L’amore dei due papà di Chiara insegna a tutti noi qualcosa di estremamente prezioso: che non importa quanto a volte sia difficile, quanto sia un cammino impervio… per l’amore bisogna combattere, unghie e denti. Ne vale sempre la pena, per l’amore.
Dio benedica la forza di due mani giunte, un bacio rubato, un ostacolo saltato. Dio benedica i momenti di gioia. Dio benedica i pianti – quelli belli, però, densi di serena consapevolezza –, le caramelle rubate, gli alberi di Natale.
Dio benedica la famiglia e l’affetto che solo essa è capace di regalare.
“Il bello della vita è che ti prende e ti butta in mezzo all’opposto, qualcosa che al momento sembra assurdo ma che poi si trasforma in qualcosa che nella subcoscienza avevi sempre sognato, ma che era troppo astratto per portare in primo piano dalla mente. Tu sei entrata nella mia vita come un tornado, sconvolgente, e hai spazzolato via tutta la strategia logica e pragmatica che pensavo fosse quella giusta per me.”
La Francini riesce a catapultarci, penna irriverente, ironica e colta, nel mondo di Chiara. Una donna che si basta da sola, ma che sceglie comunque di amare. Di non essere sola. Di donarsi.
Di essere felice.
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