Fabrizio De André: Un ritratto televisivo

Fabrizio De André: Un ritratto televisivo

La pellicola biografica “Fabrizio De André: Principe Libero”, inizialmente proiettata nei cinema il 23 e 24 gennaio, approda stasera e domani sera in prima serata su Rai 1. Questa coproduzione Rai Fiction e Bibi Film, diretta da Luca Facchini, culmina anni di attesa per un biopic dedicato a colui che molti critici musicali e letterari, oltre al grande pubblico italiano, considerano il più grande poeta novecentesco del nostro Paese. Come lo chiamava l’amico Paolo Villaggio, “Faber”, supera, nell’opinione comune, persino figure come Ungaretti e Montale. Luca Marinelli, premiato con il David di Donatello per “Lo Chiamavano Jeeg Robot”, interpreta De André, ricevendo consensi per una rappresentazione che trascende la semplice imitazione fisica, mentre Valentina Bellè, nota per ruoli in serie come “I Medici” (2016), dà volto a Dori Ghezzi. Un cast corale di attori italiani di talento contribuisce alla riuscita del progetto, tra cui Ennio Fantastichini, Matteo Martari, Ciro Esposito, Laura Mazzi, Davide Iacopini ed Elena Radonicich. Il film ripercorre la vita del cantautore genovese, dalle sue origini a Pegli, all’adolescenza turbolenta, evidenziando la sua innata empatia per gli emarginati e la sua ribellione contro le convenzioni borghesi. La narrazione si sofferma sui momenti cruciali della sua esistenza: gli scontri con il padre (che gli regalò comunque la sua prima chitarra, scatenando una passione immediata), la difficile strada verso l’affermazione artistica, segnata anche dai problemi con l’alcol, e l’incontro fondamentale con Luigi Tenco, tanto a livello umano quanto artistico. La storia d’amore e di vita con Dori Ghezzi viene esplorata, compresi gli aspetti drammatici del rapimento che, come l’avvicinamento alla fede, mutò profondamente la sua visione del mondo, un’evoluzione riflessa nella profondità dei suoi testi. La fiction svela aspetti inediti e meno conosciuti della personalità di questo artista amato per la sua gentilezza, nobiltà d’animo e apertura mentale. Dopo il successo di “Montalbano”, Rai 1 propone un dittico televisivo intenso, riflessivo e, a buon diritto, poetico.