Jimi Hendrix: Un’icona del rock per i giovani lettori

Jimi Hendrix: Un’icona del rock per i giovani lettori

James Marshall Hendrix, il leggendario chitarrista di Seattle, è celebrato come una figura rivoluzionaria del rock and roll, un artista carismatico e controcorrente che incarnò lo spirito ribelle della generazione del ’67. La sua memorabile esibizione al Monterey Pop Festival, culminata nell’iconica distruzione della sua chitarra, lo consacrò a simbolo di contestazione giovanile. La sua straordinaria vita è al centro di “La notte in cui inventarono il rock”, un libro per ragazzi scritto da Reno Brandoni e illustrato da Chiara Di Vivona, edito da Curci Young in collaborazione con Fingerpicking.net, con la voce narrante di Stefano Nosei nel CD allegato. Il volume ripercorre l’infanzia e l’adolescenza di Hendrix, tracciando il percorso che lo condusse alla leggenda, mostrando ai giovani lettori il potere comunicativo della musica e l’importanza della passione nel forgiare il proprio destino. Brandoni, rinomato chitarrista con collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Stefan Grossman e John Renbourn, fondatore di Fingerpicking.net e creatore della serie di chitarre “Effedot”, ha intrapreso un tour italiano di workshop per ragazzi, presentando il suo nuovo lavoro. L’idea di un libro su Hendrix per bambini nasce dalla volontà di celebrare la sua tenacia, la sua disciplina e il suo innato talento, evidenziando il duro lavoro e i sacrifici compiuti per raggiungere il successo, sfidando le avversità derivanti dalla sua provenienza umile, dalla sua mancinismo e dalla discriminazione razziale. Hendrix, un vero eroe moderno, è un esempio per le nuove generazioni, nonostante l’immagine spesso associata a una vita eccentrica e sregolata. L’obiettivo di Brandoni è evidenziare il valore del talento, della dedizione e della perseveranza, svelandone l’impegno e la passione che ne hanno fatto una leggenda. I workshop per ragazzi suscitano grande curiosità, in quanto si concentrano sull’uomo dietro al mito, svelando le difficoltà, le rinunce, i confronti con altri grandi chitarristi, come Eric Clapton. Durante questi laboratori, divisi in una parte biografica e in una pratica, Brandoni utilizza la sua Supro Ozark bianca per ricreare i celebri suoni di Hendrix, coinvolgendo i partecipanti con oggetti di scena e aneddoti. Un aspetto inaspettatamente stimolante per i giovani è la difficoltà che Hendrix ha affrontato come mancino negli anni ’60, ponendo interrogativi su un tema di emarginazione oggi superato. Brandoni affronta anche la questione del diverso approccio musicale tra le generazioni, spiegando le radici del rap nel gospel e sottolineando l’importanza di comprendere l’evoluzione musicale. L’interazione con i ragazzi è vivace; dopo i laboratori, spinti dalla curiosità, i partecipanti verificano le informazioni, ricercando online i riferimenti indicati, incrementando così il coinvolgimento. Brandoni conclude sottolineando la necessità di andare oltre le mode effimere per scoprire vere icone, come Hendrix, scavando nel passato e nel valore intrinseco della musica.