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IO GUIDO… TU GUIDI… NOI DISCUTIAMO!

Sappiamo bene quanti luoghi comuni vi siamo sulla presunta capacità di guida delle donne e degli uomini. Tendenzialmente si pensa che la donna al volante sia un pericolo, mentre un uomo viene percepito più in sintonia con l’auto e più capace di una guida sicura.

Non entriamo nel merito delle prestazioni al volante ma consideriamo l’aspetto delle relazioni quando siamo in auto con il nostro partner, come autisti o passeggeri.

Spesso il passeggero tende a dare suggerimenti o a mettere in guardia da eventuali ostacoli il conducente. Spesso questi consigli non sono né richiesti, né opportuni ed ottengono l’effetto contrario a quello che si voleva sortire.

“Fai attenzione…frena!”

“Stai attenta, il semaforo è giallo!”

“Non andare così vicino a quello davanti!”

“Ti sembra il caso di sorpassare? Rallenta!”

Questi sono un esiguo esempio di “consigli” che donne e uomini si dispensano vicendevolmente, dimenticando che la saggezza popolare suggerisce che la parola è argento ed il silenzio oro.

Ma cosa succede quando, seduti come passeggeri, vogliamo a tutti i costi mettere l’altro in guardia rispetto ad eventuali pericoli che secondo noi non vengono considerati da chi è al volante?

Il messaggio che mandiamo è un messaggio di sfiducia rispetto alle competenze dell’altro, sembra quasi dire: “Non sai guidare….io farei meglio!”; comunichiamo il nostro disagio e la nostra tensione; non siamo rilassati, abbiamo il timore che possano succedere incidenti. Anche se l’intenzione di chi invita il conducente, a prestare attenzione al semaforo, alla bicicletta, al pedone che attraversa…. ha il fine di mettere in guardia ed “aiutare”, in realtà, il più delle volte provoca disagio e discussioni. Chi guida si sente sotto esame, si sente giudicato, si innervosisce, si possono instaurare competizioni su chi fa meno errori alla giuda, si innescano scaramucce verbali che non sono di aiuto e possono distogliere dalla concentrazione, producendo l’effetto contrario a ciò che si vorrebbe ottenere.

Il suggerimento è quello di lasciare il volante a chi guida, il passeggero, uomo o donna, si goda il viaggio.

Credo che possa essere piacevole per entrambi se lasciamo, per il tragitto in auto, che chi ha la responsabilità della guida possa essere attento e rilassato in modo da poter prestare attenzione senza dover rispondere a consigli e suggerimenti, sviluppiamo un senso di fiducia in chi è al volante, coltiviamo i nostri pensieri e godiamoci il paesaggio.

Arriveremo tutti più rilassati!


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Ernestina Rossotto

Psicologa, psicoterapeuta. Ha fondato la filosofia dello "psico-design". www.psico-design.com

2 pensieri riguardo “IO GUIDO… TU GUIDI… NOI DISCUTIAMO!

  • Renata Caratto

    Continuamente do’ consigli al mio patner perché proprio non mi fido… È agitato e nervoso non mi piace la sua guida troppo veloce .

    • Comprendo la tua inquietudine se non ti fidi di chi è alla guida. Prova a parlare con lui in un momento di tranquillità spiegando i motivi del tuo intervenire. Potreste trovare insieme una soluzione. A presto e grazie per la tua attenzione.

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