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#Ferragnez da 12 giorni. Ricominciamo a farci una vita, che dite?

Un saluto dalla balconata come se fossi un novello Windsor, un interminabile pre-wedding che a confronto la Semana Santa pare un attimo, un paese in subbuglio e una folla impaziente ad attenderti strepitante, un casto ed epico bacio a suggellare l’amore come nelle più belle favole dei Fratelli Grimm, una lista di invitati da far paura a Paris Hilton, quindici cambi d’abito nel giro di poche ore come se stessi sfilando per Donatella Versace, un accordo con l’Alitalia che nemmeno Silvio Berlusconi è riuscito a stillare, un matrimonio da perfetti ed esperti social drunk, un avatar in peluche introvabile nei migliori film della 20th Century Fox, un Luna Park portatile in stile Disneyland Paris, un enfant prodige la cui fama riesce ad oscurare per un attimo persino i genitori, un diktat spietato e sei subito parte integrante dei #Ferragnez!

Io non c’ero, e non che me ne dispiaccia! Giusy Ferreri non la digerisco in radio, figuriamoci dal vivo! Nulla in contrario, sia chiaro, è un’artista anche per me, ma io amo ascoltare l’opera e l’operetta, al massimo Orietta Berti alla quale poi, sul finire di questa calda stagione, al Minturno Musica Estate, hanno conferito il Premio A.F.I. per i suoi 50 anni di carriera. Dunque, assodato questo, verificato che Chiara Ferragni e Fedez sono convolati a nozze e dopo dodici giorni c’è ancora qualcuno che ne sparla, accertato che Barbara D’Urso ha ripreso la sua inesorabile ascesa, constatato che Pechino Express sta per tornare in onda in prima serata su Rai2 con una nuova avventura alla volta dell’Africa, appurato che Mara Venier tornerà a Domenica In, stabilita la nuova conduzione di Detto Fatto e riciclati Bianca Guaccero e Giovanni Ciacci nelle vesti di co-conduttore, partita la 23esima edizione di Uomini e Donne e certo che l’estate lascerà spazio all’autunno, quand’è che vi rifarete una vita? Voi, proprio voi, che dalle esperienze (degli altri) avete appreso molto, ma non avete ancora capito niente?!? Della serie: siete single e vi manca una persona con la quale condividere la quotidianità; siete fidanzati e vi mancano i vostri spazi; amate la libertà e vi costringete a seguire la moda; siete connessi con il mondo, ma il mondo sa a mala pena che esistete; avete migliaia, se non milioni, di followers e nemmeno un Cristo che vi tenga la mano; cercate lavoro e pregate Dio di non trovarlo; siete giovani e bruciate le tappe per crescere in fretta; diventate adulti e, affetti dalla Sindrome di Peter Pan, cercate ogni modo per ritornare bambini; siete a casa e volete uscire, uscite e volete tornare a casa; amate gli animali e li mangiate; amate la natura e la inquinate; siete pronti a giudicare gli altri e allo specchio però non vi guardate mai. E non è tutto, c’è dell’altro, tanto altro ancora, ma per oggi, comunque, fermiamoci qui, la lista è lunga quanto una quaresima e non ho ulteriormente tempo da perdere.

Insomma, quando tornerà di moda la vergogna, fatemi un fischio, al massimo vi risponderò con una scoreggia! Scusate la colorita terminologia, a prescindere che le fanno tutti, moralisti e non, e al di là dell’odore alle volte sgradevole, la scoreggia è presente dal 1729 all’interno della quarta edizione del vocabolario degli accademici della Crusca e da illo tempore potete trovarla anche sulla Treccani. Cercare per credere!!!

Tra i molti reati che potremmo commettere contro noi stessi, l’essere colpevoli della propria stupidità è da considerarsi, senza dubbio, il più grande. Il vero problema esistenziale di cui, più o meno in gran parte, siamo afflitti è il mostrarsi insistentemente e inutilmente senza poi dimostrare quanto valore celiamo dentro di noi, e così finiamo per sognare la vita patinata di qualcun altro dimenticandoci di patinare la nostra.  Un po’ come è successo negli ultimi giorni per via del royal wedding dal sapore nostrano. Trascorriamo ore ed ore a clonare stati, emulare immagini e pensieri, imitando ed idolatrando chiunque sia dove noi, senza ovvie ragioni, vorremmo essere, mentre invece l’unico posto dove dovremmo preferibilmente dirigerci, non sono certo le spiagge di Mykonos, Ibiza, Formentera o peggio ancora Noto, ma lo studio di un bravo psichiatra per qualche seduta. Riparativa!

E poi non venite a dirmi che la mia asocialità non è prevenzione!!!


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