Un saluto dalla balconata come se fossi un novello Windsor, un interminabile pre-wedding che a confronto la Semana Santa pare un attimo, un paese in subbuglio e una folla impaziente ad attenderti strepitante, un casto ed epico bacio a suggellare l’amore come nelle più belle favole dei Fratelli Grimm, una lista di invitati da far paura a Paris Hilton, quindici cambi d’abito nel giro di poche ore come se stessi sfilando per Donatella Versace, un accordo con l’Alitalia che nemmeno Silvio Berlusconi è riuscito a stillare, un matrimonio da perfetti ed esperti social drunk, un avatar in peluche introvabile nei migliori film della 20th Century Fox, un Luna Park portatile in stile Disneyland Paris, un enfant prodige la cui fama riesce ad oscurare per un attimo persino i genitori, un diktat spietato e sei subito parte integrante dei #Ferragnez!
Insomma, quando tornerà di moda la vergogna, fatemi un fischio, al massimo vi risponderò con una scoreggia! Scusate la colorita terminologia, a prescindere che le fanno tutti, moralisti e non, e al di là dell’odore alle volte sgradevole, la scoreggia è presente dal 1729 all’interno della quarta edizione del vocabolario degli accademici della Crusca e da illo tempore potete trovarla anche sulla Treccani. Cercare per credere!!!
Tra i molti reati che potremmo commettere contro noi stessi, l’essere colpevoli della propria stupidità è da considerarsi, senza dubbio, il più grande. Il vero problema esistenziale di cui, più o meno in gran parte, siamo afflitti è il mostrarsi insistentemente e inutilmente senza poi dimostrare quanto valore celiamo dentro di noi, e così finiamo per sognare la vita patinata di qualcun altro dimenticandoci di patinare la nostra. Un po’ come è successo negli ultimi giorni per via del royal wedding dal sapore nostrano. Trascorriamo ore ed ore a clonare stati, emulare immagini e pensieri, imitando ed idolatrando chiunque sia dove noi, senza ovvie ragioni, vorremmo essere, mentre invece l’unico posto dove dovremmo preferibilmente dirigerci, non sono certo le spiagge di Mykonos, Ibiza, Formentera o peggio ancora Noto, ma lo studio di un bravo psichiatra per qualche seduta. Riparativa!
E poi non venite a dirmi che la mia asocialità non è prevenzione!!!
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