Un’indagine rivela che una consistente percentuale della popolazione italiana, circa un terzo (32%), stenta a trovare il tempo necessario per coltivare i rapporti con le persone a loro più care. Secondo gli studi di un esperto dell’Università di Oxford, sebbene la vita media ci metta a contatto con circa 80.000 individui, la possibilità di mantenere relazioni profonde rimane limitata. Questo dato si basa su un’analisi che considera una vita media di 78 anni e un incontro medio di tre persone nuove al giorno. L’antropologo e psicologo Robin Dunbar ha definito il “numero di Dunbar”, stimando in circa 150 le relazioni realmente sostenibili nel contesto sociale di un individuo. Considerando le relazioni più strette, il numero si riduce a meno di 5 confidenti intimi. Le cause principali di questa mancanza di tempo sono molteplici. Per oltre la metà degli intervistati (51%), la flessibilità e la mobilità lavorative, con conseguenti frequenti cambi di residenza, rappresentano un ostacolo significativo. Un’altra percentuale rilevante (36%) indica gli orari lavorativi irregolari come fattore limitante, mentre un quarto (27%) attribuisce la difficoltà a cambiamenti nello stile di vita, come matrimonio e genitorialità, o a ritmi di vita troppo accelerati (24%). Malgrado la vastità delle reti sociali online, le persone realmente importanti rimangono poche, perché costruire e mantenere contatti autentici e profondi richiede impegno e tempo, e siamo naturalmente portati a privilegiare un numero limitato di relazioni intime. Tra le persone speciali, spiccano gli ex colleghi, con i quali si sono condivise esperienze lavorative, successi e delusioni (42%, 39%, 28% rispettivamente). Seguono gli amici universitari, legati da esperienze di studio e momenti di condivisione (51%, 46%, 34%, 48%), e gli amici d’infanzia, testimoni di momenti cruciali della vita (36%, 27%, 19%). Anche i compagni di scuola, con i quali si sono condivisi momenti memorabili (38%, 28%), rappresentano figure importanti. Per recuperare il tempo perduto con persone care, molti italiani scelgono un caffè (53%), una passeggiata (37%), o un ritrovo informale (28%) con ex colleghi o vecchi amici; per gli ex compagni di classe, una partita di calcio (21%) può rappresentare un’occasione di incontro. Quando gli incontri diretti sono difficili, la comunicazione si sposta online: WhatsApp (38%), Facebook (22%) e Skype (9%) diventano strumenti per mantenere i contatti a distanza. Questa ricerca, promossa da NESCAFÉ nell’ambito della campagna #MomentiCheContano, è stata condotta su un campione di circa 1200 italiani (18-55 anni), utilizzando la metodologia WOA (Web Opinion Analysis) e un panel di esperti (psichiatri e psicologi). L’obiettivo è sottolineare l’importanza di dedicare tempo di qualità alle relazioni significative.
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