Addio a Wanda Miletti Ferragamo: un’eredità di stile e visione

La scomparsa di Wanda Miletti Ferragamo segna la fine di un’esistenza straordinaria, strettamente legata alla storia di successo globale della maison Salvatore Ferragamo. La sua figura, meritevole di essere celebrata, ora assume un’importanza ancora maggiore, diventando un prezioso ricordo. Dal 1960, anno della perdita del marito Salvatore (sposato nel 1940), il celebre calzolaio che conquistò Hollywood con le sue iconiche scarpe indossate da Marilyn Monroe, Wanda assunse la guida dell’azienda fiorentina. Negli anni ’60 e ’70, dimostrò un’eccezionale capacità imprenditoriale, trasformando la ditta in un affermato marchio di prêt-à-porter e total look. Questa diversificazione strategica portò a una significativa espansione della produzione e dei ricavi. Il segreto del suo successo? Una profonda conoscenza dei materiali e dei colori, una spiccata creatività, una passione per l’arte contemporanea e una continua sperimentazione, tutti elementi cardine dell’estetica Ferragamo. Wanda si impegnò a preservare l’eredità del marito, dichiarando: “Lui amava profondamente il suo lavoro, aveva lasciato un’eredità così solida che non si poteva disperdere”. La sua perspicacia era leggendaria; un’intuizione quasi istintiva che le permetteva di identificare immediatamente le criticità aziendali. Questa capacità di osservazione attenta, “una cura per dettagli a cui nessuno presta più attenzione”, come lei stessa affermava, ha contribuito a rendere Ferragamo un simbolo globale di stile ed eleganza, sia per uomo che per donna.