Alex Morelli è uno che si dà da fare!
Ciao Alex, so che sei un poliedrico. Scrivi, parli, reciti e tanto altro: cosa ti piace fare di più?
In realtà mi piace dedicarmi ad ognuna delle cose che hai elencato, più o meno allo stesso modo.
Amo dare forma alle idee. Plasmare un pensiero e vedere cosa uscirà, quale sarà il risultato finale. Tante volte non lo so nemmeno io, ma cerco sempre di stupire me stesso.
Andando al video, so che hai un canale Instagram dove condividi solo post con la tua fidanzata dove racconti in modo ironico la vita quotidiana. Come ti vengono le idee e quale ci consigli di vedere?
Le idee in questo caso partono dal bel rapporto che abbiamo. Siamo molto affiatati e questo ci permette di vedere ironicamente ogni cosa che ci succede. Ogni situazione potrebbe idealmente essere inserita in un video.
Quando capita qualcosa, prendo appunti per non dimenticare l’episodio e insieme ragioniamo su come enfatizzare la circostanza.
Alla fine, la fonte di ispirazione migliore è la nostra quotidianità.
Vi posso solo consigliare di fare un giro sul nostro Instagram, può darsi che molti di voi si riconoscano. https://www.instagram.com/veroamoreofficial
Di notte dalle 3.00 alle 6.00 a Radio Zeta, principalmente conduco con lo stile “radio di flusso”, ossia poco parlato e molta musica. Coinvolgo gli ascoltatori raccontando brevemente le loro storie notturne e dà tanta soddisfazione sentire l’affetto e la presenza di chi ti riconosce come amico anche in quegli orari.
Su Viva invece, dalle 7.00 alle 10.00, è un vero e proprio morning show.
Momento delicato del risveglio in cui far ridere è la priorità. Con i miei colleghi (professor Ilario e Marco Vivenzi) studiamo gag e personaggi improbabili, dando tantissimo spazio all’improvvisazione. Il risultato di tre teste che lavorano in totale affiatamento è straordinario.
Cosa non rifarei? Parecchi anni fa in una radio mi obbligarono a occuparmi di gossip. Diciamo che parlare degli acquisti di Paris Hilton e di Britney Spears smutandata non mi dava molta soddisfazione.
Ci sono delle passioni, delle cose che ti fanno dire “ora sto proprio bene”?
Passioni tantissime. Tutte diverse tra loro.
I viaggi in ogni declinazione: dal visitare classici luoghi di vacanza oppure perdersi nei vicoli più nascosti di una città per scoprire cosa c’è nascosto dietro un angolo.
Macinare chilometri in moto, a volte senza una vera destinazione.
Ma anche andare a correre, leggere, suonare e persino giocare con la play.
Per finire con la dipendenza da serie tv insieme a Veronica, la mia fidanzata.
Wiki Morelli mi fa ridere.
Sono diversi i colleghi e gli amici che mi chiamano così.
Sono un curioso; mi piace approfondire gli argomenti più disparati e ogni tanto cado nella “trappola” del professorino raccontando episodi e snocciolando conoscenze che ho appreso nel tempo. Con sommo piacere dei presenti, immagino, i quali credo che vorrebbero scappare a gambe levate, piuttosto che stare anche un solo minuto ad ascoltarmi. Li capisco.
Sono piuttosto ferrato sulla musica pop dagli anni 60 in poi. Ma c’è ancora tanto da imparare.
Abbiamo detto che sai fare tante cose, ma non ci hai detto cosa hai ancora nel cassetto da dover/voler realizzare?
Ho ancora un paio di desideri che devo assolutamente realizzare.
Il primo è diventare una rock star. Ci stavo lavorando, ma per ora sono in pausa.
E poi scrittore di best-seller, ma sono pigro e i libri, a quanto ne so, non si scrivono da soli.
Ultima domanda, quella che dà il nome a questa rubrica: quando hai cominciato a fare questo mestiere e ti capitava di dirlo alla gente che ti rispondeva: “E POI COSA FAI”, tu cosa pensavi?
Ti dirò, non ricordo che mi sia mai capitato di ricevere questa domanda. Non in questi termini.
Capitava che mi chiedessero in realtà se mi mantenevo con questo lavoro. Capivo che c’era più che altro curiosità. Stranamente mai nessuno che sminuisse la professione; ho sempre ricevuto molto rispetto.
Forse perché non ho mai nascosto il fatto di essere stato barista e per tanto tempo ho lavorato sia al bar che in radio, facendo anche serate nei locali. Si capisce perché ora sono così!