Halloween: dietro la maschera, la vera natura umana

La festa di Halloween, con i suoi travestimenti e scherzi, ha sostituito in Italia la tradizione carnevalesca, offrendo una valvola di sfogo per l’espressione di paure e ironia. Ci si domanda, però, come una celebrazione così lugubre possa aver soppiantato la spensieratezza del Carnevale, soprattutto per gli adulti. L’uomo, in realtà, possiede una straordinaria capacità di celare i propri sentimenti, dietro uno schermo di cortesia e convenzioni sociali. Ci rifugiamo dietro un’armatura di regole, di etichetta, di buon comportamento, adottando modi e atteggiamenti diversi a seconda del contesto, sia professionale che sociale. Ma dietro questa facciata, chi siamo veramente? Grandi maestri della psicologia, come Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, hanno analizzato questo meccanismo di mascheramento, spiegando la complessità e la molteplicità della personalità umana. Spesso inconsciamente, selezioniamo quali aspetti di noi stessi rivelare al mondo, preferendo mantenere alcuni aspetti nel segreto della nostra interiorità. Roberto Assagioli, con il concetto di “subpersonalità”, ha ulteriormente approfondito questa tematica, definendo le diverse componenti che costituiscono il nostro essere. La parola “maschera”, derivando dal latino “mascheram”, ci ricorda le origini teatrali di questa metafora: personalità e persona sono solo ruoli diversi, indossati a seconda dell’occasione. Le parole di John Lennon, “Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole”, risuonano ancora oggi con potente attualità, riflettendo la nostra perenne lotta tra autenticità e apparenza.