Sfoggia un sorriso a 32 denti che rispecchi la tua visione del mondo, una compagna di squadra mezza matta, un zaino in spalla pieno di buone e non mancate occasioni, e sei subito le #Signoredellatv, una delle coppie più belle della settima edizione di Pechino Express alla scoperta del continente africano, in una corsa apparentemente senza fine tra Marocco, Tanzania e Sud Africa, all’interno di uno scenario senza eguali, in un mondo che ha ancora mille e più storie da raccontare. Al timone Costantino Della Gherardesca resta indiscutibilmente l’unico in grado di poter far da guida ai viaggiatori, e come il vino, più passa il tempo, più diventa buono, almeno di aspetto. Patrizia Rossetti e Maria Teresa Ruta, dal canto loro, con uno sguardo fiero, provato dalla fatica ma rinfrancato dall’amore di chi le ha sempre sostenute, sono il duo più genuino del programma, a mio avviso. E nuovamente protagoniste della scatola magica che le aveva fatte a lungo brillare, sono l’immagine, o per meglio dire il vivo ricordo, di quella televisione che non va più in onda da diversi anni.
Pechino Express ha molto da insegnare, ti permette infatti di entrare in contatto con culture diverse, visitare luoghi e scoprire gli usi e i costumi delle terre lontane. Ma non è tutto per quanto mi riguarda. Per esempio c’è un prima, un durante e un dopo Pechino Express. Nel prima alcuni partecipanti pensano alle strategie da mettere in pratica per sopravvivere al gioco a discapito di chiunque, e i #PromessiSposi la sanno lunga, ma una cosa, almeno io, l’ho imparata molto bene: mai discutere con un idiota, ti porterebbe al suo livello e straccerebbe con l’esperienza; nel dopo, qualcuno sgomita o si inventa di tutto per rimanere a galla, per continuare ad esistere (Paola Caruso dei #Ridanciani ne ha dato ampia dimostrazione); nel durante, invece, c’è chi cerca disperatamente di arrivare il più lontano possibile per rimanere quanto più si può sotto i riflettori e non uscire dal reality (pensate che le #Mannequin si sono quasi ammalate!), quando in realtà i loro sforzi sono vani, quasi quanto loro stessi. I #Surfisti, invece, saranno anche buoni come maestri del surf, ma come maestri di vita per niente, ma non pensate che siano inutili, possono sempre essere usati come cattivo esempio! La popolarità è la rovina di troppi e mentre le #Sare ci hanno mostrato che non bisogna essere invisibili per passare inosservate, i #Mattutini ci hanno ricordato cosa siano l’onestà e la lealtà e per finire gli #Scoppiati che non tutto vien per nuocere e non sempre quello che accade di negativo porta ad un brutto risultato. Se non si fossero mai divisi dai loro partner iniziali, sicuramente non sarebbero mai arrivati in finale. Tutti un po’ vittime della suerte, del caso, colui che regna incontrastato sul viaggio, e questo spesso ci porta a scegliere strade che non vorremmo mai percorrere ma che, una volta attraversate, rimpiangiamo di non aver intrapreso prima.
Nel frattempo, in attesa della finale di domani, buona visione, buon divertimento e buona fine, sempre che ci sia stato un buon inizio!