La scomparsa di un gigante del cinema: Bernardo Bertolucci

Il cinema italiano piange la perdita di Bernardo Bertolucci, un maestro indiscusso del cinema d’autore, figura chiave del periodo di fermento culturale italiano degli anni Sessanta e Settanta. Provocatore, riflessivo, irriverente e trasgressivo, Bertolucci ha sapientemente plasmato la Settima Arte, imprimendovi la sua visione del mondo e interrogando i temi esistenziali: la giovinezza, la sessualità, il potere, la fede – o meglio, la sua mancanza, data la sua dichiarata ateità. La camera ardente è stata allestita nella Sala della Protomoteca del Campidoglio romano, dove il pubblico ha potuto rendere omaggio al regista, scomparso il 26 novembre all’età di 77 anni. Autore di capolavori come “Novecento”, “Ultimo tango a Parigi”, “Il tè nel deserto”, “Piccolo Buddha” e “L’ultimo imperatore”, Bertolucci lascia un’eredità cinematografica immensa. Aperta dalle 10 alle 19, con accesso dal Portico del Vignola, la camera ardente ha accolto un afflusso costante di visitatori. Bertolucci, noto per la sua natura provocatoria, sembra aver poi trovato una sorta di appagamento, una nuova consapevolezza, nell’arte. Questa evoluzione è forse riscontrabile nella sua trilogia orientale, tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta (“L’ultimo imperatore”, “Il tè nel deserto” e “Piccolo Buddha”). Paolo Taviani, ricordando un recente colloquio telefonico, ha rivelato il desiderio di Bertolucci di realizzare un nuovo film, un progetto intimo da girare in sole tre stanze, concepito come un’opera gioiosa. Anche se questo sogno è rimasto irrealizzato, la sua memoria e il suo straordinario cinema continuano a risuonare nel mondo. Citto Maselli si è unito al coro di omaggi, sottolineando la capacità unica di Bertolucci di raccontare l’animo umano, anche a distanza, attraverso il suo sguardo inconfondibile e il suo stile ineguagliabile. Giuseppe Tornatore, all’uscita dalla camera ardente, ha espresso la sua ammirazione per Bertolucci, definendolo una persona straordinariamente generosa e un maestro che ha lasciato un’impronta indelebile sul mondo del cinema. Interrogato sulla possibilità di completare l’ultima opera incompiuta di Bertolucci, Tornatore ha espresso umilmente dei dubbi sulla propria capacità di emulare la cifra stilistica unica del grande regista.