L'ARTE di PARLARE a REGOLA D'ARTERUBRICHE

L’intensità della voce, impariamo ad usarla a regola d’arte

Che non manchi molto al Natale è evidente, basta alzare gli occhi per venire abbagliati da luci e lustrini.
Le Radio hanno già cominciato a trasmettere i classici natalizi e Italia Uno ha rimesso in palinsesto Una Poltrona per due.
Noi speaker e doppiatori pubblicitari in questo periodo facciamo gli straordinari, consegniamo spot natalizi nel tempo che occorre ad acquistare un regalo su Amazon.
Negli spot di Natale, io uso la “classica voce natalizia”. Ha un piglio più soffice, c’è dentro più sorriso, provo ad appoggiarla sulle note più basse che riesco a raggiungere e incedo più lentamente.
Cosa ho scritto? Provo a smontare tutti i punti di domanda che probabilmente vi staranno galleggiando attorno alla chioma.
La voce è tante cose, ma in larga parte è caratterizzata dal timbro (la cosiddetta “pasta vocale”, ne abbiamo scritto a lungo), dal tono (il famoso concetto di parola chiave), dal volume e dall’intensità.
L’intensità è… quella che i francesi chiamano “allure”, il portamento, la classe, la maniera.
Se alla nostra amata sussurriamo all’orecchio parole d’amore useremo un tono diverso da quello che ci verrebbe naturale dal palco di un comizio elettorale, giusto? Ecco, l’intensità è quella.
Provate a rileggere da capo questo articolo ma a voce alta. Arrivate un po’ corti col respiro sul finale delle frasi? Se accade, è perché non respirate nei punti corretti.
E’ possibile prendere fiato soltanto dopo i punti di fine frase, qualche volta (se a livello logico la frase regge) anche fra una virgola e l’altra. Ma mai in altri punti, pena un risultato antiestetico acusticamente  e disfunzionale sul piano della narrazione.
Bene, vi lascio alle meritate festività natalizie, magari in montagna sulla neve. Lì, dove l’aria è più salubre.
Ma si dice sàlubre? Ne siete davvero convinti?
Beh, una notizia coi fiocchi per voi: Si dice salùbre, con l’accento sulla u.
E giuro che non me lo ha detto Babbo Natale!
Se vengo smentito, giuro, evaporo. Ma… evàporo o evapòro? Beh, anche qui, incredibilmente, si dice evapòro.
Torno a scrivere sabato prossimo, sempre per la Rubrica L’Arte di Parlare a Regola d’Arte parlerò del ritmo e del colore della voce. E darò un suggerimento prezioso per registrare bene la nostra voce anche con mezzi di fortuna.
Ottava Lezione: Teniamo al caldo la voce
Undicesima Lezione: Un articolo per articolare 
Dodicesima Lezione: La parola chiave

Marco De Domenico

Speaker e doppiatore pubblicitario, Marco è stato voce ufficiale di Italia Uno, di Nickelodeon e di RMC. Attualmente è la voce ufficiale di Pop, di Radio Kiss Kiss Napoli e di Radio Mc Donald’s. Presta la voce per molti brand internazionali. Insegna dizione e uso della voce presso Accademia 09 di Milano. 43 anni, single, due figli, Marco ama andare in moto, il cinema e soprattutto la musica.