La nostra mente: artefice delle paure

Spesso gestiamo con distacco le emozioni che frenano le nostre azioni. Altre volte, invece, il pericolo ci appare come una minaccia incombente, generando timore senza una ragione apparente. Prendiamo, ad esempio, la paura della morte: dichiariamo di temerla profondamente, ma se a morire è un nemico o qualcuno che riteniamo meritevole di tale fine, proviamo quasi gioia. Questo evidenzia come la nostra mente interpreta lo stesso evento in modo radicalmente diverso a seconda del punto di vista. In realtà, non temiamo la morte in sé, ma il dolore potenzialmente incontrollabile che potrebbe accompagnarla. Questo meccanismo mentale genera le nostre emozioni. Alcune emozioni, in particolare, ci illudono di conoscere la verità, quando invece si tratta solo di interpretazioni soggettive. Gioia e paura sono, quindi, frutto della nostra percezione personale, plasmata dalle nostre esperienze. Crediamo di essere felici per certi eventi e spaventati da altri, ma la realtà oggettiva è un’altra. Ci convinciamo di qualcosa solo perché associamo un’idea a una specifica emozione. Questo è un dato di fatto, ma anche una straordinaria opportunità. Possiamo, infatti, plasmare la nostra felicità ed eliminare le paure, programmando il nostro modo di essere e l’intensità delle nostre emozioni. Un esercizio utile consiste nello scrivere ciò che desideriamo, ignorando ciò che non vogliamo. La mente, infatti, si concentra sull’obiettivo e non sulle eccezioni, positive o negative; è quindi fondamentale focalizzarsi solo su parole che promuovono il benessere. Scegliamo, dunque, un lessico positivo, che evoca gioia, allegria e socialità. Adottiamo comportamenti che ci avvicinano a questi obiettivi, evitando tutto ciò che ci limita, ci spaventa o ci prosciuga energeticamente. Aiutiamo la nostra mente a trovare la forza per vivere al meglio. Immagini, suoni e parole che risvegliano il nostro lato migliore sono alleati preziosi. Non pensiamo al risultato, non aspettiamoci nulla, agiamo semplicemente. È fondamentale gratificarsi per nutrire l’anima. Osserviamo i risultati: anche un piccolo miglioramento è un incoraggiamento. Continuiamo a coltivare emozioni positive, senza chiederci il perché. Una volta raggiunta una certa abbondanza di emozioni positive, condividiamole con chi condivide il nostro punto di vista. Nel tempo, ci troveremo circondati da amore e positività, contribuendo, magari, a costruire un mondo migliore.