SPETTACOLOTEATRO

Giornata della Memoria: “Cronache dalla Shoah-filastrocche della nera luce” a teatro, per la regia di Livio Galassi

Quest’oggi si celebra la Giornata della Memoria e tra performance, mostre a tema, letture collettive, proiezioni cinematografiche, rievocazioni storiche in forma multimediale, drammaturgie, il mondo dell’arte si impegna per onorare le vittime dell’Olocausto.

Tra le numerose proposte, lo spettacolo teatrale Cronache Dalla Shoah – Filastrocche della nera luce scritto dall’artista romano Giuseppe Manfridi, per la regia di Livio Galassi.

Non esistono parole, pellicole o trasposizioni adatte a descrivere pienamente l’orrore del più riprovevole crimine che la storia possa ricordare, è sufficiente l’odio che ha pervaso il tempo, arrivando così fino ai giorni nostri.

Molto, troppo, è stato già detto, ma tanto altro ancora deve essere raccontato.

L’obiettivo è sempre lo stesso, non dimenticare.

Ricorrenza internazionale, monito per l’umanità, la data decisa dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, è stata fissata il 27 gennaio perché proprio quel giorno del 1945 le truppe dell’armata sovietica liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia.

Coloro che vennero perseguitati, furono tutte quelle persone che i nazisti consideravano “inferiori”, “impure”. Gli ebrei, ma anche i popoli slavi delle regioni occupate, gli oppositori politici, gli omosessuali e le minoranze religiose come i testimoni di Geova e i pentecostali. Uomini e donne, anziani e bambini, non ci furono distinzioni.

Cronaca dalla Shoah, che debutterà questa sera ad Auschwitz in forma di breve lettura, è un’esecuzione polifonica, un “canto recitato” a più voci e a più personaggi, ispirato al celebre Se questo è un uomo di Primo Levi e vede Manuele Morgese calarsi nei panni di testimoni e narratori dei terribili e drammatici episodi legati a questa oltremodo tragica celebrazione.

La voce dell’attore si fonde alla musica del noto trombettista Fabrizio Bosso e del pianoforte di Julian Oliver Mazzariello, nel disegno registico del visionario Livio Galassi.

Uno spettacolo che riflette e fa riflettere

Non resta nient’altro, se non la luce della poesia, una luce nera, ossimoro che si riflette nella struggente scrittura che si avvicina a quegli eventi e si dilata nello smarrimento esistenziale che scaturisce dai fatti.

‘’Doloroso e difficile è stato per l’autore immergersi in questo oceano di amarezza. Dolorosa e difficile l’impostazione registica – rivela Galassi – Può questa immane tragedia essere trattenuta in una struttura estetica? E quale? Quella con meno estetismi, ho pensato. Quella che non descrive ma suggerisce: una “non scena” che disegna percorsi mentali, che imprigionano o si schiudono alla speranza; una recitazione prosciugata che non cerca compiacimenti né virtuosismi; una musica eletta che non cerca melodie; un tentativo di coinvolgerci tutti in un ineludibile senso di colpa.”

Assolutamente da non perdere, andrà in scena il 29 gennaio a Roma al Piccolo Eliseo e il 30 gennaio a Firenze, presso il teatro Niccolini.

Diego Lanuto

Studente di 'Lingue, Culture, Letterature e Traduzione' presso l'Università di Roma 'La Sapienza'. Appassionato di danza, lettura, spettacolo e tanto altro!