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Maria Monsè, matrimonio da favola mentre le sorellastre sono rimaste a casa!

Metti una zucca scintillante che grazie ad un antico prodigio (in realtà è merito della cooperativa Passioni Equestri), come nella favola di Cenerentola, si trasforma in una carrozza trainata da neri destrieri, sfoggia sfavillanti abiti rigorosamente made in Aprilia (Radiosa Sposi), catapultati in una location stellare (Giuseppe Pinna style), tra ospiti graditi e apprezzate assenze, e sei subito, come me, in compagnia di Tina Cipollari, uno dei testimoni d’eccezione di quello che è stato definito da molti il matrimonio del secolo, le nozze di pizzo della showgirl Maria Monsè e dell’imprenditore Salvatore Paravia.

Una cerimonia impeccabile, nulla da invidiare ai royal wedding più chiacchierati del mondo, la Regina Elisabetta, ne sono certo, sarebbe rimasta senza dentiera. La celebrazione si è svolta a Roma, prima nella prestigiosa cornice della villa Sublime – Le Colonial, dove i coniugi ci hanno già dato appuntamento al prossimo sposalizio, le nozze d’avorio, per poi continuare al ristorante L’Euclide, il tutto sotto l’attenta supervisione di Alma Security. La sposa, in una mise che ricordava Mary Poppins, accompagnata da sua figlia Perla Maria, stilista in erba, e dalla fedele damigella Lisa Fusco, ha incantato il parterre di invitati, da Emanuela Tittocchia a Francesca Alotta, dal ritrattista delle Dive Daniele Pacchiarotti a Monica Setta. Devo ammetterlo, non me ne voglia nessuno, gli unici ad essere realmente ineccepibili, oltre ai coniugi, quanto meno nell’outfit, eravamo noi, gli Spostati di Pechino Express, tra i pochi, inoltre, a non essersi volutamente messi in mostra, anche perché ci hanno pensato tutti coloro la cui voglia di apparire si è dimostrata molto più grande del loro buon senso e che non erano lì per il rinnovo della promessa d’amore, ma per le telecamere. A far da anfitrione durante la messa in onda televisiva, cercando di mettere in riga quella “banda di acchiappa flash’’ alla ricerca di visibilità, Barbara d’Urso che, come noi, si è divertita a vederci sfilare.

L’unica nota stonata dell’evento sono stati i commenti degli improbabili opinionisti nel salotto di Pomeriggio 5, Roberto Alessi a parte, lui sì che è un uomo degno di essere definito tale. Dopo averli accuratamente osservati ed ascoltati, mi è stato chiaro quanto l’espressione “Dio li fa e poi li accoppia” non sia totalmente esatta. Mi sembra alquanto scontato dunque che ai parassiti non “serva” Dio per ritrovarsi insieme a parlare di qualcosa al di là della loro portata, almeno così è stato scientificamente documentato venerdì scorso in quello studio. In quanto a Patrizia Groppelli e Raffaello Tonon mi avvalgo della facoltà di non rispondere, a lavar la testa agli asini si perdono acqua, tempo e sapone. E poi è risaputo, i disperati non gioiscono mai della felicità altrui. Per quel che concerne Daniela Del Secco, mentre asseriva di masse amorfe, sottospecie di esseri monocellulari, amebe, mi domando se per caso non le avessero messo di fronte uno specchio!?! Effettivamente, come ha sottolineato, l’evoluzione darwiniana in più di un’occasione ha fallito, specialmente nel classificarla. D’altronde essendo già stata provata la sua non appartenenza alla nobile casata degli Aragona, forse un giorno si potrà dimostrare la sua mancata discendenza dai primati. Una donna di alto rango, come si definisce lei, è naturale non provenga dalle scimmie. A vederla bene, un po’ per il colorito, un po’ per fisionomia, a me ricorda l’antica famiglia degli Hemichordata, in particolare la casta degli Enteropneusti! Per finire, invece,  Karina Cascella, con il suo fare indisponente, ha ironicamente lamentato di non essere stata invitata, portando con sé, al posto delle sue tanto amate carote, due limoni al sapor di veleno. Volevo giusto rassicurarla, non ci trovavamo sotto un tendone da circo, altrimenti ci sarebbe stata lei in prima fila!!!

 Bye bye poors!!!

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