Reazione di Niko Pandetta alle polemiche seguite alla sua partecipazione a “Realiti”

A seguito della trasmissione di “Realiti” su Rai 2, il cantante neomelodico Niko Pandetta si trova al centro di un’accesa controversia. Un’istruttoria interna è stata avviata a Rai dopo la prima puntata, a causa di alcune dichiarazioni del cantante interpretate come offensive nei confronti del giudice Falcone. Nella seconda puntata, trasmessa il 12 giugno, il conduttore Enrico Lucci ha intervistato il magistrato Alfonso Sabella, che ha visionato il filmato contestato. Pandetta, in una dichiarazione ufficiale, esprime il suo rammarico per la situazione, sottolineando la sua intenzione di difendere la sua reputazione, quella della moglie Federica e della figlia Sofia, nonché quella dei suoi fan. Il cantante nega categoricamente di aver mai voluto glorificare la criminalità, attribuendo le polemiche a frasi infelici e di cattivo gusto, in particolare all’espressione “io le pistole le ho d’oro”. Pandetta ribadisce di non aver mai offeso la memoria di Falcone e Borsellino, personaggi che non ha menzionato nella trasmissione. Si dichiara un cittadino rispettoso delle leggi e incapace di atti deplorevoli. Inoltre, precisa di non aver mai giustificato le azioni del suo zio Turi, ma di aver semplicemente espresso l’affetto familiare che lo lega a lui, riconoscendogli il ruolo di figura paterna nella sua vita. L’artista spiega che la sua affermazione di non pentirsi del passato non implica un’approvazione delle sue scelte giovanili, ma piuttosto una constatazione dell’evoluzione personale che lo ha condotto al cambiamento. Infine, Pandetta narra la sua esperienza con il programma, illustrando come la sua partecipazione sia stata prima confermata e poi improvvisamente cancellata senza spiegazioni, pur essendo stato girato un servizio che lo riguardava. Accusa il consigliere Francesco Emilio Borrelli di averlo offeso e insultato, insieme alla sua famiglia, durante la trasmissione, ribadendo che il compito di giudicare le persone spetta ai tribunali e non ai politici. L’artista sottolinea la propria esperienza carceraria e il percorso di riabilitazione, criticando l’atteggiamento di alcuni politici che, secondo lui, non riconoscono lo sforzo rieducativo del sistema penitenziario e la capacità di reinserimento sociale degli ex detenuti.