Cinquant’anni dopo Cannes: il restauro di “Easy Rider” e “Miracolo a Milano”

Cinquant’anni dopo Cannes: il restauro di “Easy Rider” e “Miracolo a Milano”

Nel maggio del 1969, “Easy Rider” debuttava al Festival di Cannes, consacrandosi inno alla libertà della controcultura hippie americana. Cinquant’anni dopo, la pellicola, vincitrice della Palma d’Oro come miglior opera prima, torna sulla Croisette in una versione restaurata dalla Sony, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Il meticoloso intervento ha risolto difetti presenti nel materiale originale, impiegando tecniche digitali per riparare parti danneggiate. Il risultato? Colori più vividi e una maggiore nitidezza degli effetti speciali, che ci riporteranno al viaggio di Wyatt “Captain America” (Peter Fonda), Billy (Dennis Hopper, regista del film, scomparso nel 2010), e George (Jack Nicholson, al suo esordio) da Los Angeles al Carnevale di New Orleans. I loro chopper Harley Davidson customizzati, e la colonna sonora, culminante nella mitica “Born to be Wild” degli Steppenwolf, sono diventati iconici tanto quanto il film stesso. Questo road movie, manifesto di un’intera generazione, ha trasformato la motocicletta in simbolo di stile di vita, arte e ricerca di un ideale di libertà che contrastava con le norme sociali dell’epoca; un viaggio non solo fisico, ma anche interiore. La proiezione a Cannes, alla presenza di Fonda, celebra il lascito duraturo di questo capolavoro, un mito intramontabile per chi anela a strada, avventura e libertà. Nella sezione “Cannes Classics”, la Cineteca di Bologna ha presentato anche il restauro di un altro capolavoro: “Miracolo a Milano”. Basato sul romanzo “Totò il buono” di Cesare Zavattini, con la sceneggiatura scritta dallo stesso Zavattini e Vittorio De Sica, il film, premiato con il Grand Prix (l’antesignano della Palma d’Oro) nel 1951, fa così ritorno a Cannes, analogamente ad “Easy Rider”, che ripercorre la strada del successo conquistato nel 1969.