E’ questa una delle cose che più mi è “balzata all’occhio” nella costruzione del progetto Antonio Marano. La figura di Antonio Marano, il suo lavoro, il mondo che gli ruotava intorno riprendevano vita, i ricordi della famiglia sgorgavano senza fatica!
Marano era un pittore ed uno scultore, un uomo dalla personalità eclettica ed energica. Nato a Napoli nel 35’ iniziò a dipingere sin da giovanissimo e negli anni 70’ a sperimentare una sua propria tecnica, olio su tela gocciolato, con cui si affermò anche in campo internazionale. Al centro suo lavoro natura e materia, è da qui che si sviluppa la sua pittura, i paesaggi dell’Appenino Ligure, gli alberi, gli animali, il mare, in equilibrio tra la visione poetica dell’artista e l’immagine che la natura propone.
I premi, le mostre in Lombardia, Toscana, i personaggi incontrati lungo il cammino, la casa dove lavorava e incontrava amici, critici d’arte, giornalisti, e dove le tele affollano lo studio. Un articolo del 1980, uscito sulla rivista culturale e di informazione, L’untore lo descrive così: Entrare in questo mondo, può provocare un impatto violento con talune realtà naturali che i più pensano dissolte… Marano non è un pittore estetico ne manierista, la sua è una pittura pur non volendo nascondere un’estrazione figurativa, evidenzia in ogni opera la costante ricerca della giusta combinazione, tra l’immagine, il colore e l’impasto materico, per imprigionare la tela in un vortice di filamenti di vita che sembra voler fermare il quadro nel tempo e il tempo sulla tela. Uomo semplice Marano, ha infuso alla sua pittura quella semplicità che trasforma il cromatismo istintivo in un linguaggio poetico assimilabile anche dall’uomo della strada, conservando in ogni tratto ben fermi gli archetipi della propria formazione culturale (e quindi pittorica) che gli garantiscono al di sopra dei mutamenti iconoclastici, la conservazione di una identità plasmata dal tempo… Ora, tutto questo viene, un passo alla volta, ripercorso con l’obiettivo, un domani, di dare vita ad un’associazione, a nuove mostre e ad iniziative che al centro metteranno l’arte, quella che è stata, ma anche quella che può nascere dalla divulgazione, dalla condivisione e dalla conoscenza del passato, con un occhio di riguardo al meraviglioso territorio e alla tradizione ligure, terra in cui ha vissuto.