Un tempo, l’amore a prima vista era deriso come una mera illusione. Eppure, chi possiede una sensibilità profonda ne ha sempre riconosciuto l’esistenza. Chi potrebbe contraddire la saggezza di Edgar Allan Poe su questo sentimento? Quanti hanno provato l’irrefrenabile desiderio suscitato da un solo sguardo? L’amore a prima vista è un tema letterario, musicale, teatrale, universale: un’esperienza potente, meravigliosa, reale e, talvolta, dolorosa. Se poi si fonde con il primo amore, quel ricordo che continua a palpitare nel cuore, il risultato è un’invincibile attrazione. “Lovebook” di Simona Sparaco esplora proprio questa forza inarrestabile, a tratti struggente, a tratti magica, un’emozione che resiste al tempo, a un amore passato, a ricordi sbiaditi, e persino al destino avverso. Solidea, una giovane donna di venticinque anni, un po’ apatica, lavora nella cartoleria di famiglia, un ambiente soffocante che le impedisce, o almeno così crede, di realizzare le proprie aspirazioni. Il suo cuore è ancora legato a Matteo, l’ex fidanzato, che l’ha lasciata per un’altra donna, una separazione che non riesce a superare. Matteo non era perfetto, ma per lei rappresentava la perfezione. Solidea, una romantica sognatrice, desidera Parigi e custodisce gelosamente una foto, “Il Bacio dell’Hôtel de Ville” di Robert Doisneau, sognando di sostituirla con un’immagine che la ritragga con il suo futuro amore, in un’iconica riproduzione dello scatto originale. Ma il suo mondo è immobile, fino all’arrivo di Facebook. Il popolare social network diventa la chiave per sbloccare la sua vita, quando digitando un nome, Edoardo Magni, riemerge un amore d’infanzia, un colpo di fulmine inspiegabile che potrebbe cambiare tutto. Edoardo, con le sue trecce e i suoi pon pon, era l’amore della sua infanzia, un sentimento intenso, vissuto a otto anni ma indelebile nel tempo. Una richiesta di amicizia su Facebook riaccenderà la fiamma. I social network possono dividere, isolare, complicare, ma, in questo caso, rimettono in ordine il mondo di Solidea. Sparaco affronta temi complessi con leggerezza e ironia, esplorando le dinamiche familiari, l’amore non corrisposto che si trasforma in gelosia e ossessione, la paura dell’inadeguatezza, il tradimento e il risentimento. La cartoleria diventa metafora di una soluzione vicina, a portata di mano, se si impara a guardare le cose da una prospettiva diversa, reinventandosi costantemente. Solidea incarna le paure e le aspirazioni di molti: la sensazione di blocco, i timori interiori. Il libro ci insegna che il destino ha un ruolo, ma è il coraggio a rimettere le cose al loro posto: il coraggio di prendere un treno, di dire la verità, di buttarsi, di cercare una persona su Facebook.
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