La popolarità di FaceApp: un’analisi dell’app che trasforma i volti

La popolarità di FaceApp: un’analisi dell’app che trasforma i volti

L’applicazione FaceApp sta conquistando enorme popolarità, diventando un fenomeno virale sui social media grazie alla sua capacità di trasformare radicalmente l’aspetto di un volto, simulando l’invecchiamento o il ringiovanimento con un semplice tocco. Questo risultato non è frutto di magia, ma di un sofisticato algoritmo di intelligenza artificiale e reti neurali che imita le valutazioni utilizzate in medicina estetica per la prevenzione dell’invecchiamento, rispettando volumi e proporzioni per un effetto realistico. Una singola fotografia condivisa può generare migliaia di “like”, alimentando il successo virale dell’app tra un pubblico trasversale per età e notorietà. FaceApp proietta gli utenti nel futuro, mostrando come le guance, le palpebre, le labbra e le espressioni potrebbero modificarsi con l’avanzare dell’età, fino a simulare un aspetto di 90 anni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il suo approccio non è agli antipodi della medicina estetica; al contrario, l’algoritmo replica le stesse analisi utilizzate dai medici estetici per contrastare l’invecchiamento, concentrandosi su aree specifiche come gli zigomi, la zona perioculare, l’angolo mandibolare e le guance.

Il Prof. Alberto Massirone, Presidente della Società Scientifica Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico Agorà, sottolinea che, sebbene i filtri basati sull’intelligenza artificiale possano apportare modifiche realistiche, non riproducono fedelmente il naturale processo di invecchiamento o il sorriso autentico. L’effetto realistico deriva dall’analisi delle stesse aree anatomiche considerate dai medici estetici. “Vedersi più giovani o più vecchi può essere divertente – afferma il Prof. Massirone – ma è fondamentale ricordare che l’immagine generata è una distorsione e un’accentuazione delle proprie caratteristiche, non un ritratto accurato”. Il Prof. Massirone sottolinea la necessità di interventi mirati e ponderati, basati su valutazioni accurate delle esigenze del paziente.

Il Dott. Marco Papagni, Medico Estetico del Centro per la Gestione delle Complicanze in Medicina Estetica – Centro Clinico Agorà – Società Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico Agorà, evidenzia l’utilità dell’app come strumento illustrativo per spiegare al paziente la morfodinamica dell’invecchiamento. Tuttavia, ammonisce contro l’interpretazione del risultato dell’algoritmo come obiettivo realistico da raggiungere in un intervento medico estetico. Questa errata percezione può portare a richieste eccessive, compromettendo l’armonia, la naturalezza e la sicurezza del risultato. Il Dott. Papagni conclude affermando che “le procedure estreme, oltre a risultati esteticamente discutibili, aumentano il rischio di complicanze”.

L’algoritmo di FaceApp simula gli effetti del tempo sul viso, considerando l’atrofia di alcuni tessuti adiposi (come gli zigomi), la variazione di volume delle labbra, le modifiche della qualità della pelle (rugosità, colore e consistenza), le alterazioni della punta del naso e la lassità cutanea a livello delle palpebre e dell’angolo mandibolare. Anche i filtri di ringiovanimento utilizzano concetti analoghi, ma al contrario. È importante ricordare che l’immagine creata è puramente fittizia e differisce notevolmente dal lavoro di un medico estetico, che valuta attentamente il viso del paziente, ne studia la possibile evoluzione e pianifica trattamenti mirati a rinfrescare l’aspetto con un risultato naturale e armonico, rispettando proporzioni e volumi.