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L’amore, il passato e il delirio: Marilena Barbagallo torna in libreria con una storia piena di dolore e ardore | MAI PIÙ COSÌ VICINI

Siria è una brava ragazza ma nessuno la considera tale. A causa di sua madre, prostituta da una vita, ha incollato in fronte un bollino di “non serietà”. Lei soffre, sta male da morire, ma è anche orgogliosa, forte. Perde il respiro ma lo fa in silenzio. Quando la mestizia si fa troppo acida da mandare giù, porta le mani al collo e tocca la collanina che porta fin da quando era bambina. Questo la calma ma le ricorda, sempre e per sempre, che quello che è stato non ritornerà mai più e che le promesse sanno essere morbide come una nuvola del cielo ma altrettanto inconsistenti.

Delirio non si è sempre chiamato così, no. Un tempo era Ermes. Un ragazzino normale, con passioni normali e giornate normali. Un ragazzino che giurava amore eterno e che era capace di guardare un’altra persona – una sola persona, a dire il vero – negli occhi vedendo la sua stessa anima. Un ragazzino senza colpe. Adesso è un ladro famosissimo. Si parla di lui alla tivù e nei giornali con cadenza regolare, sebbene nessuno conosca il suo volto. È furbo, Delirio, e sa come non farsi prendere. Ed è cambiato. Tutti cambiamo, spesso per amore, alcune volte a causa del dolore. Delirio è cambiato perché era necessario farlo, perché la sua vita gli ha chiesto di seguire le orme dei suoi predecessori.

Eccoli, adulti, cambiati, meno innocenti, più stanchi.

Marilena Barbagallo torna in libreria con una storia dark romance, “Mai più così vicini” (Newton Compton).

Se ci si aspetta di leggere di una grande storia d’amore tutta baci, coccole e carezze, si rimarrà delusi. I protagonisti non sono baciati dalla fortuna, non sono belli e innamorati punto e basta. Non c’è un finale da fiaba – nonostante non mi esponga, per evitare spoiler – con matrimoni, carrozze e cavalli bianchi.

Lui è un ladro, spesso, come dimostrerà, senza scrupoli; lei è la figlia di una prostituta, è sfortunata, povera e senza prospettive.

Tutto quello che possiamo fare è seguire le loro vicende con una punta di tristezza, con un po’ d’angoscia – quella che ci assale anche nella vita quotidiana quando le cose vanno tutte per il verso sbagliato e non sembra esserci una via d’uscita dal tunnel cupo e nero della malasorte – e con tanta, immensa voglia che tutto possa sistemarsi. Ah, anche con la certezza che non accadrà, però.

Particolarmente cruente le scene di reclusione della povera Siria tra le mani di Jackson. Per lui, ci si ritrova a provare un odio forte che scorre nelle vene con il sangue. Jackson è l’immagine dell’uomo ricco che fa quello che vuole, che tratta le donne come oggetti perché tali li reputa, che pretende accanto a sé una donna remissiva, un giocattolino sessuale, un trofeo. È volgare e vomitevole, nel suo modo di fare piazza pulita solo per dimostrare la sua virilità.

Simpatici, Rex e Lia. I loro battibecchi sono frizzanti, interessanti, freschi. Chiudono il cerchio con grande armonia.

Per quanto riguarda i due protagonisti, beh, ti entrano dentro e lacerano. È dolore, quello che si prova leggendo le loro vicende. Un amore, il loro, nato quando era facile fare promesse ma morto quando è diventato chiaro che non tutto, nel mondo degli adulti, è semplice, lineare, luccicante. Nell’universo di Siria e Delirio l’ordine è sovvertito, le regole non esistono, l’affetto puro non è concesso.

Si dice che dal passato si debba fuggire, destinazione futuro.

Si dice che ciò che non uccide fortifichi.

Si dice anche che nonostante tutto, i buoni propositi, la voglia e l’impegno, ciò che è stato macchi il nostro percorso per sempre. E proprio questo è accaduto a Siria ed Ermes-Delirio.

Sono sporchi di passato. Lo sono entrambi.

 

Titolo: Mai più così vicini

Autore: Marilena Barbagallo

Pagine: 299

Editore: Newton Compton

Anno d’uscita: 2019

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