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Baby torna con l’attesissima seconda stagione | SINOSSI & FOTO

Manca ormai pochissimo al lancio della seconda stagione di “Baby”, la serie originale italiana di Netflix che ha raggiunto ben 10 milioni di account in 190 paesi. Ancora una volta prodotta dalla Fabula Pictures, il teen drama con Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani) continuerà a tracciare in 6 episodi visibili da oggi, venerdì 18 ottobre, decisioni difficili e segreti ancora più oscuri, cercando di far capire retoricamente fino a che punto le vite nascoste sono davvero in gioco.

“BABY”, I VOLTI DIETRO LE QUINTE

Dietro la macchina da presa di “Baby” si sommano novità e garanzie, con l’ausilio di Letizia Lamartire negli episodi 3 e 4 (“Saremo giovani e bellissimi”, “Piccole italiane”) vicino al regista Andrea De Sica, oltre alla conferma del quintetto dei GRAMS (Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol) per la sceneggiatura. A livello musicale non mancheranno i ritmi contemporanei delle migliori canzoni in circolazioni, dai successi di Billie Eilish (“I love you” e “When the party’s over”) a Coez (“E’ sempre bello”) e Tommaso Paradiso (“Non avere paura”), senza dimenticare il fil rouge creato già dalla prima stagione dall’artista Yakamoto Kotzuga.

“BABY”, COSA ASPETTARCI NEL SECONDO CAPITOLO

Se la parola chiave della prima stagione è stata “via di fuga”, si può dire che la seconda parte ruota attorno a quelle decisioni, con relative conseguenze, che han scelto di fare le giovani protagonisti in nuove ambientazioni, come quelle degli hotel. Nonostante il percorso del liceo sia ormai vicino alla conclusione, le perplessità adolescenziali rimangono, caricando ancor di più l’equilibrio fra quotidianità scolastica e mondanità sfrenata del gruppo formato da Chiara, Ludovica, Fabio (Brando Pacitto) e Damiano (Riccardo Mandolini). La storia però si allargherà anche a quei personaggi diametralmente opposti come Niccolò (Lorenzo Zurzolo) e Brando (Mirko Trovato) che si offrono alla scena come l’immagine di una società tradizionale, ma soprattutto a scorgere ancor di più l’ambivalenza familiare fra accettazione della libertà culturale (Monica, interpretata da Claudia Pandolfi) e repulsione completa (Simonetta, realizzata da Isabella Ferrari).


Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).