Federico Del Buono, regista e autore, ha debuttato nel mondo cinematografico nel 2017 con il cortometraggio “Conquista il Mondo”. Nel 2018, ha pubblicato il suo primo romanzo, “The Milky Way,” per Alter Ego Edizioni di Viterbo, seguito nel 2019 dal cortometraggio “Il Muro tra di Noi,” presentato alla Festa Internazionale del Cinema di Roma. “The Milky Way” narra le vicende di Sam Radin, uno scrittore di successo bloccato da un blocco creativo dopo il trionfo del suo romanzo d’esordio. Insieme al suo migliore amico Alex, Sam intraprende un viaggio surreale lungo la Milky Way, un’autostrada metaforica che collega Washington alla Florida, un’esperienza comica e paradossale alla ricerca di sé stesso.
Del Buono ha coltivato la passione per la scrittura fin dall’infanzia, parallelamente all’amore per la musica. Solo in seguito ha unito queste passioni al cinema. “The Milky Way” rappresenta il suo primo vero “tormento” creativo, un’idea concepita a quindici anni, ma solo recentemente concretizzata dopo oltre un decennio di gestazione. La sua realizzazione è stata per lui come liberarsi da un peso enorme, come riemergere dopo una lunga immersione subacquea.
L’ispirazione per il romanzo? Del Buono confessa di aver scritto “The Milky Way” per chiedere scusa a una persona cara, perdendo il contatto con lei. Invece di una semplice lettera, ha scelto la scrittura creativa come mezzo di riconciliazione, dedicando il romanzo alla persona in questione.
Il protagonista, Sam Radin, uno scrittore di successo in crisi creativa, riflette aspetti della personalità di Del Buono? L’autore preferisce lasciare che i lettori individuino le similitudini con sé stessi, sottolineando l’umanità di Sam, con i suoi difetti e le sue fragilità, la ricerca disperata della felicità e la tendenza a mettersi nei guai. Sam, quindi, non è Del Buono, ma piuttosto un ritratto universale di chiunque.
Data la sua formazione come regista, Del Buono ha trovato semplice scrivere “The Milky Way,” riuscendo a visualizzare il romanzo come un film. Preferisce uno stile narrativo che lasci spazio alla fantasia del lettore, definendo il suo lavoro come una “favola per adulti,” priva di limiti di età o di un momento specifico per essere apprezzata.
L’elemento distintivo del romanzo è il dialogo tra Sam e il lettore, creando un’atmosfera informale, simile a una conversazione amichevole. Del Buono si è rifiutato di assegnare un genere specifico al suo libro, lasciando che i lettori decidano se sia un romanzo d’amore, d’avventura o di formazione. In questo senso, “The Milky Way” è un’esperienza soggettiva e personale.
Per quanto riguarda le sue influenze, Del Buono riconosce l’importanza della lettura, affermando che un buon regista legge molto, mentre un buon scrittore deve assorbire dagli altri per poi forgiare la propria identità, evitando la semplice emulazione.
Infine, Del Buono dichiara di amare scrivere, sia romanzi che sceneggiature, e ha già nuove idee in cantiere per il futuro, riservando sorprese per il 2020.
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