L'IRRIVERENTERUBRICHETELEVISIONE

Da Selvaggia Lucarelli a Lucio Presta, passando per Paola Perego, l’Eterno Riposo (della ragione) genera haters: #iostoconBarbaradUrso

Verso la fine del XVIII secolo, più precisamente nel 1799, il celebre pittore spagnolo Francisco Goya, uno che di fare satira costruttiva se ne intendeva, pubblicò il ciclo de “Los Caprichos” (“I Capricci”), una raccolta di ottanta opere raffiguranti in chiave allegorica le perversioni, le miserie, le aberrazioni e le bassezze dell’essere umano. Il sonno della ragione genera “monstruos” ci direbbe lui osservando questi tempi moderni, basti pensare all’omonima tavola del Capriccio 43 dove si vede un uomo che, sprofondato nel sonno, produce un oltretomba terreno di bestie raccapriccianti. Della serie, i demoni vivono dentro di noi e molte volte vincono! A distanza di ben duecento anni la situazione è peggiorata e, più che di “sonno della ragione”, dovremmo parlare di quell’Eterno Riposo (della ragione) che genera haters, i nuovi mostri!

Viviamo in una società in cui si coltiva l’odio, la vanità è di tendenza e l’umiltà è demodé, dove l’ipocrisia è applaudita e l’onestà condannata, insomma, una realtà in cui “la religione del dire” la fa da padrone. Ah, se il buon vecchio Dante Alighieri fosse vissuto in quest’Inferno, ne avrebbe avuti di “Santi” da esecrare! Che ci crediate o no, nel 2020 un Eterno Riposo, mosso dalla compassione e recitato in diretta tv in segno di commemorazione per le vittime di Coronavirus da Barbara d’Urso, ha scandalizzato chi non perde occasione per non star zitto. Professare liberamente la propria fede non dovrebbe essere un problema e neppure suscitare vergogna, tuttavia così non è. La d’Urso, nelle ultime settimane, è diventata l’oggetto di insensati rimproveri, improbabili querele e indicibili ricorsi che hanno scomodato chiunque, dentro e fuori gli schermi, e poco importa se con lei, quella sera a Live – Non è la d’Urso, ci fosse Matteo Salvini, scusate, ma avrebbe potuto esserci qualunque altra persona. Un atto di fede è intoccabile, perché è proprio in quella fede che riponiamo la speranza!
Agenti, giornalisti, professionisti (o presunti tali) e tutti quelli che si sono improvvisamente riscoperti timorati di Dio, falsi credenti e bigotti perbenisti. Hanno dimenticato, forse, che nelle Sacre Scritture è il Signore ad invitare il suo popolo a pregare per Lui e a cercarlo in qualsivoglia tipo di circostanza?! Più precisamente, in “San Giovanni Crisostomo, De Anna, sermo 4, 6: PG 54, 668”, si afferma che è sempre possibile pregare, “pure nel vostro negozio, sia mentre comperate sia mentre vendete”!

Tra chi parla di “suore laiche” per suscitare chissà quale clamore e chi menziona abiti succinti “inadatti ad una certa età” neanche fossimo nel lontano Medioevo (e nemmeno se la d’Urso avesse centottant’anni), c’è quell’infinità di dormienti benpensanti, un branco di infelici e insoddisfatti buoni giusto a criticare in maniera distruttiva chi evidentemente si trova dove soltanto la loro immaginazione può accompagnarli. Eppure l’invidia è uno dei sette vizi capitali, peccato solo che, a dispetto dell’immagine che si ostinano a portare avanti, sia a mio parere il sentimento che più li contraddistingue.
Il rinomato agente Lucio Presta per esempio si è scagliato duramente nei confronti della conduttrice accusandola di produrre “orrore televisivo” e di aver oltrepassato il limite con il suo Eterno Riposo, insinuando persino che “forse è l’Editore in persona che desidera mettere in onda questo scempio” e riferendosi perciò a eventuali favoritismi di cui godrebbe Lady Cologno nella rete ammiraglia. Mi domando se per caso si stesse guardando allo specchio!?! Era o non era lui ad esser stato intercettato per presunti clientelismi legati al suo nome? Mi pare lo chiamassero il “signor Rai e anche di Mediaset”!  Ma non saranno gli stessi benefici di cui gode sua moglie Paola Perego che, dopo una lunga assenza dalla tv, è tornata a capitanare una squadra di esìmi volti del panorama televisivo nostrano nella serata dedicata al Web vs Tv di Ciao Darwin 8 – Terre desolate!?! Strano, in effetti, e se la memoria non mi inganna, il conduttore Paolo Bonolis è rappresentato proprio da Presta! E mi meraviglio anche della Perego, che invece di fare il Cenerino Parlante, applaudendo alle invettive del marito, dovrebbe mostrare un po’ più di quella solidarietà femminile di cui ci si ama riempirsi la bocca! Dopotutto, mi sembra che anni fa venne incoronata lei “Regina del trash” e che fu la sua trasmissione “Parliamone…sabato” ad essere chiusa all’istante a causa di un servizio sulle “donne dell’est” considerato sessista e lesivo della figura della donna! Sorvolerei poi su Selvaggia Lucarelli, massima esperta di televisione, perché sentire che in tv ci sono “modelli sbagliati, personaggi sbagliati e storie sbagliate” dalla bocca di una che non si lascia sfuggire l’opportunità di attaccare a destra e a manca, colpendo quei soliti che fanno notizia e “facendo la morale” sulla prima cosa che le viene in mente, credetemi, non è il massimo. Solamente su una cosa aveva ragione Presta, devo rendergliene merito, e ce lo ha rammentato lui stesso tempo fa rivolgendosi ingiustamente a Caterina Balivo, ossia che alcune devono parlar male delle colleghe per finire sui giornali.

Assistere ad una gogna mediatica di tale portata, che poi è rimbalzata sui social come fosse una verità assoluta, è altamente imbarazzante. Viviamo in un Paese democratico in cui vige la libertà di espressione, pensiero e parola, ma badate bene a non abusarne però! Dedicare una preghiera ai defunti non può essere motivo di ammonimento, senza dimenticare per l’appunto che la cessata persecuzione del Cristianesimo fu sancita nel 313 d.C. con l’emanazione dell’editto di Costantino. In molti si arrogano il diritto di poter giudicare con troppa facilità ed estrema superficialità. La nostra libertà finisce nell’esatto momento in cui inizia quella degli altri! E pensare che c’è chi addirittura ha indetto una petizione online A PAGAMENTO su charge.org per chiedere alla Mediaset la chiusura definitiva dei programmi di Barbara d’Urso. Magari si tratta delle stesse persone che non hanno speso un centesimo nei giorni scorsi per i malati di Covid-19 o per gli ospedali italiani in forte carenza di materiale e attrezzature. Questa è la gente che andrebbe arginata e che non dovrebbe aver spazio o voce in qualsiasi contesto, io gli leverei perfino il diritto al voto, non certo Barbara d’Urso poiché, piaccia o meno, si può sempre CAMBIARE CANALE!!!
Ad ogni modo comunque, #IOSTOCONBARBARADURSO e, per concludere, quando tornerà di moda la vergogna, fatemi un fischio!

Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie.Nel 2016 partecipa con Tina Cipollari alla V edizione del reality show Pechino Express in onda su Rai2 formando la coppia degli Spostati. Dopo Furore (tornato in onda in prima serata su RAI2 nel marzo 2017) 
è tra gli ospiti del nuovo esperimento sociale in onda su Rai4 Social House. Attualmente è impegnato in una missione segretissima a favore della pace nel mondo. Web: www.simonedimatteo.com

Un pensiero su “Da Selvaggia Lucarelli a Lucio Presta, passando per Paola Perego, l’Eterno Riposo (della ragione) genera haters: #iostoconBarbaradUrso

  • Simone Romano

    Sono uno che ha storto il naso nel vedere lo spezzone di quella puntata. Recitare una preghiera credo sia un atto di fede profondo e la fede la si pratica in intimità o nei luoghi di culto, non la si strumentalizza per farcire share e consensi. Ben di più che ormai tutti, anche i suoi sostenitori, hanno compreso che la fede di Salvini ha più a che fare con gli sporchi giochetti della politica che con una vera devozione cattolica.
    Questo fino a quando non ho letto questo articolo. Quando uno scrittore apre un varco nella tua prima presa di posizione mettendo in luce un punto di vista che ti era negato dalla reazione di pancia è sempre liberatorio. Saper mettere in discussione una prima analisi avuta a caldo è rincuorante. Temo avrei archiviato l’episodio nel cassetto mentale dei siparietti dimenticabili che però non si fanno dimenticare con facilità se non avessi letto questo articolo. È così che una lettura riesce a diventare il trampolino di lancio per una riflessione più approfondita. Mi chiedo adesso, mossa dalla mia curiosità di scimmia, se Lucarelli abbia letto l’articolo e stia preparando una risposta.

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