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È Cristina Bugatty la prima ospite di PRONTO MONSÈ, Raccontami di te! | Stasera la seconda puntata!

È partito ufficialmente il nuovo Insta-format “Pronto Monsè, Raccontami di te” condotto da Maria Monsè, con la prima puntata andata in onda mercoledì 20 maggio sul canale IGVT dell’attrice e showgirl siciliana. Nato da un’idea de L’Irriverente Simone Di Matteo e scritto a quattro mani con l’autore Christian De Fazio, lo show è stato inaugurato niente meno che dall’ex viaggiatrice di Pechino Express – Le Civiltà Perdute Cristina Bugatty.

Classe 1976, attrice di cinema, conduttrice di una web tv, interprete teatrale ed ex-contribuente del reality on the road di Rai2 in coppia con Diego Passoni, la Bugatty è un noto personaggio transgender del panorama dello show business nostrano. Dopo il suo debutto sul palcoscenico teatrale, nel 2001 esordisce in televisione al fianco di Piero Chiambretti in qualità di opinionista. Riscuote sin da subito un ragguardevole successo e un largo consenso da parte del pubblico, sebbene sia presto costretta a fare i conti con i pregiudizi dell’epoca. Nel 2003, infatti, venne inizialmente invitata da Vittorio Sgarbi a co-condurre insieme a lui il Dopofestival in occasione del Festival di Sanremo, ma il direttore artistico Pippo Baudo la rifiutò in quanto trans. Ciò nonostante, questo non le mai ha impedito di farsi strada e di potersi ritagliare il suo spazio all’interno del mondo dello spettacolo, tanto da vantare ospitate nelle più celebri trasmissioni televisive, quali il Maurizio Costanzo Show, e importanti collaborazioni a livello nazionale, come la tournee teatrale di “Belvedere – Due Donne Per Aria” con Anna Mazzamauro, interrotta a causa dell’emergenza pandemica da Coronavirus.  Tuttavia, a dispetto dei traguardi tagliati, al giorno d’oggi, in un’epoca in cui gli stereotipi di genere dovrebbero essere superati e ogni tabù dovrebbe risultare ormai sfatato, sono ancora molti i preconcetti e le preclusioni alle quali le minoranze sono costrette a dover sottostare, specialmente nell’ambito cinematografico. Della serie, “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, come direbbe Albert Einstein. E così, reduce dall’ultimo film di Ferzan OzpetekLa Dea Fortuna”, l’istrionica Cristina Bugatty ha fatto luce a Pronto Monsè su alcune delle difficoltà nelle quali una persona transgender può inciampare in ambito lavorativo.

Nel mondo del cinema sono molte le complessità riguardanti l’interpretazione dei personaggi e la sessualità di chi ne veste i panni…

Nel panorama cinematografico italiano si è soliti affidare ruoli maschili a uomini, femminili a donne e transgender a persone transgender. Una donna può interpretare una trans, ma un trans non può vestire i panni di una donna.  È questo molto triste e strano, soprattutto perché in altri paesi, invece, seppur raramente, è concesso anche il contrario!

Ti sono stati affidati spesso ruoli interessanti?

A dir la verità, no! I ruoli per me sono davvero pochi e più in generale parti interessanti non vengono mai affidate a noi trans. La maggior parte riguardano principalmente assassine e prostitute, quindi parti marginali, secondarie o di poco conto. E su questo influiscono moltissimo l’aspetto fisico e il make up!

Ci sono dunque dei canoni da rispettare?! Se si, quali sono quelli secondo i quali tu saresti adatta ad interpretare determinate parti all’interno di una pellicola?  

I canoni estetici purtroppo ci sono ed hanno ancora oggi un grande peso. Esistono svariate tipologie di trucco, ad esempio, piuttosto pesanti e marcate che accentuano la transessualità, ragion per cui andrebbero evitate se si vogliono vestire i panni di una donna. Per non parlare poi della corporatura e della fisicità che si aspettano tu abbia. Infatti, se si è leggermente più in carne, è più facile poiché i tratti somatici sono meno spigolosi e più vicini a quelli di una figura femminile. Tuttavia, questo non è il mio caso essendo io piuttosto magra e avendo la tendenza a snellirmi.

E per quanto riguarda, invece, le altre tipologie di ruoli?

Per altri tipi di ruolo le problematiche sono completamente diverse, quasi l’esatto opposto. Se volessi, infatti, interpretare un personaggio trans, mi è stato semplicemente detto che non devo far altro se non dimagrire per poter accentuare la durezza dei tratti e la mascolinità. E quindi, mi sono sempre chiesta il perché dell’impossibilità del contrario, ovvero mettere su qualche chilo per poter vestire i panni di una donna biologica!

Ed è proprio questa la domanda a cui non si riesce a trovare una risposta, dal momento che viviamo in una società moderna e avanzata, almeno in teoria, in cui determinate discriminazioni dovrebbero essere soltanto un lontano ricordo. Ma, ahimè, non è così!
Non possiamo far altro che inviare i nostri migliori auguri a Cristina Bugatty e attendere con ansia il nuovo appuntamento con “Pronto Monsè, raccontami di te”: mercoledì prossimo, stesso posto, stessa ora. Restate sintonizzati!

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